Tonnellate di rifiuti abusivi sepolti sotto dune di sabbia alte fino a cinque metri e situate a pochi passi dal mare: è ciò che è stato scoperto sulla costa tra Marina di Acate e Scoglitti, nel Ragusano, dal nucleo di polizia marittima ambientale e difesa costiera della Capitaneria di porto di Pozzallo, che con il personale dell’Ufficio locale marittimo di Scoglitti ha proceduto al sequestro di sette chilometri di litorale per un totale di 62mila metri quadri di arenile. Il provvedimento è stato emesso dalla procura di Ragusa, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro ambientale, discarica abusiva ed occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo.
I rifiuti trovati probabilmente sono legati alle lavorazioni di serricoltura dato che – come riportato da alcuni quotidiani locali – la spazzatura è stata rinvenuta proprio nei pressi delle serre di ortofrutta presenti in quella zona. Nello specifico, sono stati rinvenuti quintali di plastica ma non solo: sotto lo strato di sabbia a pochi metri dal mare è stato infatti trovato di tutto, come ad esempio frigoriferi ed altri elettrodomestici, paletti in cemento e pezzi di barche.
Al momento la Capitaneria di porto di Pozzallo ha fatto sapere che «sono in corso ulteriori accertamenti mirati all’individuazione degli autori dei reati ma già da subito saranno interessate le amministrazione regionale e comunali competenti per la messa in sicurezza del sito e la quantificazione, classificazione e caratterizzazione dei rifiuti, attività propedeutiche alla successiva bonifica per la salvaguardia dell’integrità ambientale del litorale».
Proprio in relazione a tali temi è arrivato il commento di Legambiente Sicilia, che ha elogiato «l’intero operato della Capitaneria di porto di Pozzallo». Oltre ai complimenti, però, l’associazione ambientalista ha posto la lente di ingrandimento anche sul problema della bonifica. Alessia Gambuzza, del direttivo di Legambiente Sicilia, ha infatti affermato: «Alla Regione siciliana chiediamo con forza di velocizzare gli interventi di bonifica ormai non più rimandabili su quello che è un vero e proprio sito orfano, cioè un’area inquinata il cui risanamento non è imputabile a nessuno».
[di Raffaele De Luca]
Come un fulmine a ciel sereno! Nessuno si è mai accorto di nulla….