domenica 22 Dicembre 2024

Un insegnante si è dato fuoco, apparentemente per protesta

Un insegnante di 33 anni è ricoverato in condizioni gravissime in seguito alle ustioni che si era provocato dandosi fuoco attorno alle ore 10 di ieri, 31 gennaio, davanti alla caserma dei Carabinieri di Rende, in Calabria. Una vicenda dai tratti oscuri, in quello che appare, per il luogo scelto, un evidente atto di protesta. Resa ancor più torbida da una serie di indizi, poi scomparsi, che legavano l’atto ad una protesta a seguito dalla sospensione dal servizio per non essersi vaccinato e quindi per non essere in possesso del super green pass. Questo è quanto avevano affermato i colleghi del sindacato Uil Scuola Monza e Brianza (l’insegnante era in servizio in Lombardia) che in un comunicato su Facebook avevano scritto: “Sembrerebbe che all’origine del gesto ci sia la sospensione dal servizio per non aver effettuato la vaccinazione anti-Covid”. Il messaggio è stato poi rimosso senza spiegazioni, così come nulla trapela sui media, con i principali giornali che non hanno dedicato nemmeno una riga all’accaduto. Anche il portale specializzato in informazione scolastica Orizzonte Scuola, aveva dedicato un pezzo alla vicenda, ma poi ha scelto di rimuoverlo e il link all’articolo riporta ora a una pagina di errore.

Una schermata del tweet, poi rimosso, dedicato alla vicenda poi rimosso del sindacato Uil Scuola Monza e Brianza

Difficile capire l’atteggiamento del sindacato e se si sia trattato di una cancellazione dovuta dalla presa d’atto di aver scritto un’inesattezza o se la decisione abbia altre ragioni. La redazione de L’Indipendente ha provato a contattare la sede Uil per chiarimenti, al momento senza risposta. Nel frattempo un quotidiano locale ha negato che la questione sia correlata all’obbligo vaccinale scrivendo che l’insegnante aveva concluso la doppia dose vaccinale a metà agosto e il suo green pass sarebbe stato valido sino a metà febbraio in attesa della terza dose.

Quale che sia la verità rimane l’estremo atto di protesta di un insegnante (le cui generalità non sono ancora state rivelate) che ha deciso di tentare di togliersi la vita in modo atroce, cospargendosi di benzina prima di darsi fuoco. Possibile dietro la scelta ci siano scelte personali e che cercare altre ragioni sia sbagliato, tuttavia il luogo scelto per l’atto, ovvero la caserma dei Carabinieri, lascia perplessità. Quali che siano le cause risuona frastornante il silenzio dedicato alla vicenda da tutti i principali quotidiani italiani che alla notizia, almeno per ora, non hanno dedicato nemmeno una riga. In rete è circolato un video amatoriale della scena, per dovere di cronaca segnaliamo il link al contenuto, ma le immagini sono molto crude e quindi ne sconsigliamo la visione.

Rettifica ore 23:06 del 01/02/22: nella versione originale dell’articolo avevamo scritto che l’insegnante era deceduto. Così era stato riportato da diversi media locali. Un aggiornamento diffuso in serata specifica che l’insegnante è ancora in vita seppur in condizioni critiche. Ci scusiamo con i lettori e la famiglia per l’errore.

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6 Commenti

  1. Con il massimo rispetto per il dramma personale dell’uomo, è allucinante constatare come basti il dubbio che il gesto estremo sia stato dovuto alla disperazione o alla protesta contro l’obbligo vaccinale (in aggiunta evidentemente ad una mancanza di equilibrio psicologico) per far sì che nessun giornale/TV ne parli: in questo modo viene dimostrato come anche la scelta estrema di dare la vita in un modo tanto drammatico ed eclatante possa essere totalmente inutile, è sufficiente non parlarne.
    Se il gesto l’avesse compiuto una donna picchiata dall’ennesimo idiota piccolo uomo avremmo decine di politici, sociologi e psicologi indignati a menarcela in TV, ognuno con la propria verità! Ovviamente con il massimo rispetto per le donne vittime di ogni tipo di violenza, che è una cosa che non si può accettare mai e poi mai!
    Ma tranquilli tutti, c’è il festival di Sanremo sulla RAI ed il Grande Fratello su Mediaset, va tutto bene!!
    E’ pazzesca la manipolazione che subiamo quotidianamente…

  2. Ha poca importanza quali siano le ragioni e la situazione “vaccinale”. E’ drammatico e grottesco che la stampa non ne parli. E’ emergenziale e incredibile che qualcuno possa controllare così totalmente la stampa e i media nazionali, tanto da ignorare un fatto di cronoca così eclatante !!! L’ennesima prova che siamo in un regime ultra totalitario e neppure sappiamo chi veramente ha jn mano il “potere assoluto”, su media tv, stampa, internet, facebook, google, parlamento, governo e Stato. !

  3. E’ davvero triste che non se ne parli da nessuna parte, tolto che qui; “l’insegnante aveva concluso la doppia dose vaccinale a metà agosto e il suo green pass sarebbe stato valido sino a metà febbraio in attesa della terza dose”, eh beh…se l’orizzonte di metà febbraio è considerabile sufficiente per non collegare questa tragedia al passaporto vaccinale dell’insegnante in scadenza, possiamo davvero dormire tra doppi cuscini.

  4. Grazie Matteo, si è un vero schifo la disinformazione imperante nel maistream e non solo disinformazione ma manipolazione della realtà.
    Continua nella tua battaglia, continueremo a seguirti ed essere anche partecipi sul campo.
    Resistenza e disobbedienza sempre.

  5. Molti giornali dicono che non è vero che si sia dato fuoco per protesta contro il green pass e addirittura che il povero insegnante fosse vaccinato con doppia dose…e dunque, a chi credere?

  6. Se si è ucciso per protesta vedrete che i giornali ‘democratici’… nutriranno dubbi sulle motivazioni. E scatterà la dietrologia pelosa invece della pietà e dell’orrore. Siamo governati da un mix di terrore e ipocrisia.

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