venerdì 22 Novembre 2024

Nigeria, esplode una petroliera: rischio disastro ambientale

Al largo delle coste della Nigeria è esplosa la nave Trinity Spirit, adibita alla produzione e allo stoccaggio di petrolio, causando il riversarsi in mare di migliaia di barili. Dalle prime notizie sembra che vi fossero almeno 10 membri dell’equipaggio a bordo prima dell’incidente, ma non è chiaro quale sia stato il loro destino.

Le immagini del quotidiano locale The Cable mostrano un intenso fumo nero sprigionarsi dalla nave in fiamme, mentre questa sta lentamente affondando. La Trinity Spirit, che sarebbe in grado di contenere fino a due milioni di barili di petrolio e di trattarne fino a 22 mila al giorno, è di proprietà della SEPCOL (Shebah Exploration and Production Company), la quale ha comunicato: “Abbiamo debitamente avvisato tutte le autorità competenti e ci appelliamo al pubblico affinché stia lontano dall’area mentre il nostro team di gestione della crisi continua a monitorare la situazione e ad aggiornare tutte le parti interessate con nuove informazioni man mano che l’indagine si evolve”.

Al momento dell’esplosione potrebbero esserci stati fino a 50 mila barili a bordo della Trinity Spirit, che si trovava al largo delle coste del Delta del Niger, zona ricca di petrolio. Il rischio della fuoriuscita di petrolio è altissimo, e sono forti i timori per una disastrosa crisi ambientale. La Nigeria è uno dei maggiori produttori di petrolio dell’Africa, ma gli alti costi operativi causano frequenti incidenti legati alla sicurezza.

[di Valeria Casolaro]

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2 Commenti

  1. E poi accusano noi semplici umani che siamo additati come unici esseri che inguinano il pianeta. Il grande reset serve ad eliminare la popolazione del 50% in modo tale che i ricchi si appropriano sempre di più del pianeta lasciandoci tutti morire per cause loro decelebrative.

  2. È sempre stato così in Nigeria…nulla di nuovo quanto accaduto. Le Major del petrolio operano sul territorio consapevoli dei rischi in termini di sicurezza dei loro impianti, ma se ne fregano, perché il motto imperante è tanto profitto col minimo costo e questo poi è il risultato.
    In realtà è così in tutti i settori industriali…quella che manca è un idea fruttuosa del fare impresa, una deontologia d’impresa.
    Per queste multinazionali il profitto è sopra ogni cosa, in assoluto e non esistono regole di alcun tipo che possa vincolarle.
    Purtroppo!

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