L’”uomo ragno” se n’è andato poco più di tre mesi fa, a 77 anni, portato via da un diabete che se l’è mangiato poco alla volta. Lo chiamavano così, Angelo Licheri: l’uomo ragno, per via della sua agilità, della sua corporatura così sottile ed elastica. Angelo è stato l’ultima persona che ha visto Alfredino, anzi toccato, sfiorato. L’unico che è riuscito ad avvicinarsi abbastanza per cercare disperatamente di afferrarlo, tanto a lungo da martoriarsi il corpo, nel budello in cui quel bambino era precipitato, una sera di giugno di ormai 41 anni fa. Una sera gentile di inizio estate, una di quelle...
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Veramente commovente, al solo leggerlo il ricordo si ravviva, sono passati più di 40 anni, ero una ragazzetto anche io e ho ancora lucidi ricordi di quei giorni e quelle notti passate davanti alla TV, erano altri tempi, fu l’inizio della “televisione del dolore” in diretta, ma a questi tempi non potevamo immaginarlo di certo. Che possa ancora accadere, oggi, anche se in un altro paese, sembra assurdo, ma ormai non c’è più limite nell’assurdo. Onore al merito, al coraggio e al sacrificio di questo piccolo grande uomo, un eroe dimenticato, Angelo, che la terra ti sia lieve, anche perché 40 anni fa la sua esperienza “nella terra” fu forse ancora peggiore, mentre adesso riposerà in pace.