Il 3 febbraio scorso la casa farmaceutica Pfizer ha annunciato il licenziamento di 130 lavoratori con contratto a tempo indeterminato nello stabilimento di Catania e il mancato rinnovo di altri 50 dipendenti formalmente sotto contratto con Randstad, società di lavoro interinale, ma impiegati presso lo stabilimento farmaceutico. Nel ridimensionamento saranno poi coinvolti altri 30 dipendenti, per un taglio totale di 210 posizioni lavorative, questo nonostante gli 81 miliardi di ricavi messi a segno da Pfizer nell’ultimo anno.
La notizia del ridimensionamento era stata intuita dai sindacati già nell’ottobre dello scorso anno, quando decisero di organizzare una protesta nei pressi dello stabilimento catanese. A confermare il presentimento è stata la stessa multinazionale americana il 3 febbraio scorso durante un incontro a Roma con i sindacati, quando ha annunciato i tagli parlando di una misura volta a garantire la continuità nella produzione dei farmaci secondo «elevati standard di efficienza e sicurezza». Secondo il rapporto rilasciato da Pfizer, solo nel terzo trimestre del 2021 il fatturato si è attestato a 24 miliardi di dollari, con un profitto di 8,15 miliardi. Buona parte di questi incassi è dovuta alla produzione del vaccino anti Covid-19 che non viene però realizzato nello stabilimento di Catania, forte di circa 800 dipendenti. Nei pressi dell’aeroporto di Fontanarossa ci si concentra infatti sulla produzione di antibiotici parentali per uso ospedaliero, la cui richiesta è in forte calo. Nel 2021 ne sono stati prodotti circa 3 milioni di flaconi contro picchi di 15 milioni tra il 2017 e il 2019.
I lavoratori dello stabilimento di Catania sciopereranno il prossimo 4 marzo, con l’obiettivo di annullare il ridimensionamento deciso da Pfizer, che lunedì 7 febbraio ha trasmesso ai sindacati l’elenco dei 130 dipendenti in esubero. Secondo alcune indiscrezioni, verrà proposto loro il trasferimento nella sede di Ascoli Piceno, dove da pochi giorni viene confezionato l’antivirale contro il Covid-19 Paxlovid, coinvolta anch’essa nel dicembre 2020 nel taglio di decine di lavoratori delle aziende interinali legate a Pfizer, tra cui la stessa Randstad e Adecco.
Nel frattempo si registra qualche movimento anche a Roma, dove il deputato di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha presentato un’interrogazione parlamentare e diversi membri del PD e del M5S hanno chiesto un intervento del Ministero dello sviluppo economico.
[di Salvatore Toscano]