Attenzione a dove pescate o rischiate di incappare in un sottomarino militare, almeno stando a quanto ha riferito la Guardia costiera di Pozzallo in un recente bando di pericolosità emesso in relazione alle norme per prevenire gli abbordi in mare. Una nota che non stupisce molto, se si considera che la zona del ragusano e di Ispica si assiste da giorni al passaggio di navi e velivoli militari della NATO che solcano a più riprese i mari e i cieli locali.
La situazione si è animata da che, settimana scorsa, le armate dell’Alleanza si sono messe a tallonare da vicino sei navi da sbarco russe dirette a un’ennesima esercitazione militare nel Mar Nero, esercitazione che fatalmente lambisce l’Ucraina. Da allora, i ricognitori occidentali agiscono forsennatamente per creare una maglia di sorveglianza e di controllo che assume più le sembianze di un atto teatrale, che di una concreta necessità strategica.
Il sommergibile scomodato dalla NATO batterà infatti le acque territoriali degli stati dell’Alleanza almeno fino alle 24 del 14 febbraio e c’è da chiedersi cosa si aspetti di intercettare, visto che le navi russe che hanno dato il via alle manovre hanno superato lo stretto dei Dardanelli l’8 febbraio. Facile piuttosto che il sottomarino sia parte integrante di un “wargame” che sta coinvolgendo Francia, USA e Italia e che si protrarrà fino ad aprile. Questa esercitazione congiunta si sta concentrando progressivamente nell’area tra la Grecia e la Siria, con un addensamento di forze di quasi trenta navi da guerra che per giungere in zona devono necessariamente passare al largo della costa iblea.
Il transito dei pescherecci non è stato sospeso per l’occasione, tuttavia il braccio di ferro tra NATO e Russia sta ugualmente sollevando l’attenzione dei cittadini siculi, i quali faticano a non rievocare sensazioni che attingono a un periodo precedente al crollo del Muro di Berlino, ovvero a quando in piena Guerra Fredda l’Alleanza spianò i reperti archeologici di Punta Castellazzo per costruire sui ruderi una base militare.
Nonostante il concetto di Guerra Fredda sia inadeguato a descrivere le tensioni interne a una società internazionale iperconnessa e globalizzata, resta il fatto che a livello microscopico i risultati delle sfide di potere tra i due vecchi rivali si concretizzano in fenomeni affini a quelli di un’era passata, con il Mar Mediterraneo che continua a dimostrarsi un nodo essenziale per garantire ogni genere di manovra militare.
[di Walter Ferri]