sabato 21 Dicembre 2024

Il mare è in pericolo: l’impegno dei volontari di Sea Shepherd Italia

Il Mediterraneo è il mare più sovrasfruttato al mondo. L’allarme arriva dal rapporto biennale “Sofia” sullo stato di salute della pesca e dell’acquacoltura nel mondo, pubblicato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, la FAO : lo sfruttamento degli oceani è superiore alla possibilità biologica di rinnovamento, fenomeno che nella regione del Mediterraneo arriva al 75%. Nel corso degli ultimi cinquant’anni, il Mediterraneo ha perso il 41% di mammiferi marini e il 34% della quantità totale di pesce. Come se non bastasse il Mediterraneo ha una concentrazione di microplastiche tra le più alte al mondo: secondo i dati diffusi dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) sono 1,2 milioni le microplastiche per chilometro quadrato presenti in questo mare nel 2020.

In contrasto a questo triste scenario ecco i volontari della Fondazione Sea Shepherd Italia, impegnati su più fronti per dare una speranza e un futuro agli Oceani. Ma chi è Sea Shepherd? Costituita nel 1977, Sea Shepherd è un’organizzazione internazionale senza fini di lucro la cui missione è quella di fermare la distruzione dell’habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani nel mondo interno, al fine di conservare e proteggere l’ecosistema e le differenti specie. Quando si pensa a Sea Shepherd le immagini che salgono alla mente sono le navi che contrastano le baleniere Giapponesi nel lontano oceano Antartico, ma la realtà è che questa Organizzazione opera in tutti i mari, anche nel Mediterraneo. Sea Shepherd Italia infatti agisce dal 2010 a fianco delle Istituzioni – Guardia Costiera, Guardia di Finanza in primis – per vigilare, segnalare e contrastare le attività illegali che deturpano e depredano il nostro mare con delle missioni specifiche per il Mediterraneo: Operazione SISO, Operazione Siracusa, Anguilla Campaign, Jairo Med. Vediamole una ad una.

Operazione SISO: due navi, un gommone, un drone; tutti impegnati nella protezione del delicato ecosistema del Mar Tirreno dalla pesca illegale non documentata e non dichiarata. In contrasto particolarmente contro l’uso delle reti “spadare”, note per aver ucciso capidogli, tartarughe, tonni, pesci spada, squali e mammiferi marini fino alla loro messa al bando e verso l’uso indiscriminato dei FAD. I Fishing Aggregative Devices sono metodi di pesca illegali perché formati da un filo di plastica ancorato in fondo al mare – anche a profondità di 3000 metri – che tiene a galla in superficie degli ombreggianti in plastica, a volte ancora uniti alle tradizionali foglie di palma, dove si radunano i pesci, pescati poi dalle reti a circuizione. Solo nel 2021 in 7 mesi di Operazione, i volontari hanno liberato il Mediterraneo da 300 FAD corrispondenti a oltre 500 kilometri in meno di plastica in fondo al nostro mare e permesso di confiscare dalla Guardia Costiera oltre 15,8 km di reti derivanti illegali di tipo “Ferrettara”. «Siamo particolarmente orgogliosi della riuscita di Operazione SISO 2021» dichiara Andrea Morello, Presidente di Sea Shepherd Italia «poiché oltre ai risultati raggiunti, per il primo anno – a differenza degli scorsi anni – nessun Capodoglio è morto nel Tirreno a causa di queste reti.» 

Operazione Siracusa: dal 2013 i volontari di Sea Shepherd pattugliano di notte e di giorno le coste dell’area marina protetta del Plemmiro, con l’intento di individuare, documentare e avvisare le forza dell’ordine preposte, al fine di cogliere sul fatto i pescatori di frodo. Inoltre i volontari ripuliscono l’area in cui agiscono, raccogliendo tutti  i rifiuti che  le persone abbandonano  in mare e che, durante i temporali, questo riversa sulle coste. Giorno e notte, 30 volontari pattugliano 14 km di costa per avvisare tempestivamente le forze dell’ordine circa le azioni illegali che violano l’area protetta. «Nei primi anni ogni giorno c’era una segnalazione, una violazione, che sfociava o in una multa o nel sequestro delle attrezzature illegali, ad oggi grazie alla nostra presenza le violazioni sono diventate talmente rare da parlare addirittura di Effetto Sea Shepherd» commenta orgoglioso Morello. Un riassunto di quanto fatto nel 2021 lo si può vedere al video: 

Anguilla Campaign: questa campagna punta i riflettori sulle anguille e sulle condizioni che minacciano l’esistenza di questa importante specie, inserita dal 2009 nella Lista Rossa della IUCN e classificata come a rischio critico. L’obiettivo è di proteggere la specie e far rispettare la legalità. Nasce dopo 7 anni di azione diretta, durante i quali i volontari Sea Shepherd sotto copertura, in collaborazione con Carabinieri Forestali e Capitanerie di Porto, hanno portato avanti attività di investigazione, documentazione e contrasto al bracconaggio di novellame. «La campagna è delicata poiché il consumo di piccoli di anguilla è fortemente radicato nella tradizione culinaria italiana e spesso i pescatori di novellame agiscono indisturbati da decenni». commenta Morello «molto spesso il contrasto deve andare di pari passo con la sensibilizzazione. E’ fondamentale che le persone capiscano quale immenso danno stanno causando con le loro azioni illegali».

Jairo Med è finalizzata a protegger la popolazione di tartarughe marine in via di estinzione nel Mar Mediterraneo. All’alba i volontari pattugliano le spiagge italiane – da giugno fino a fine periodo di nidificazione – per individuare eventuali tracce di tartarughe risalite a terra per deporre le uova. Avvisata la Guardia Costiera, i volontari si occupano quotidianamente del monitoraggio delle temperature del nido fino al momento della schiusa e dell’emersione dei piccoli di tartaruga dalla sabbia. I volontari quindi sorvegliano la discesa dei piccoli verso il mare evitando che questi vengano disturbati da fattori esterni, quali inquinamento ambientale o disturbo da parte dell’uomo. «Svegliarsi all’alba tutte le mattine per anticipare i trattori che spianano la sabbia è stata una bella sfida» dichiara una volontaria impegnata nel progetto Jairo 2021 «ma ti regala albe dai colori impagabili e la consapevolezza che stai facendo qualcosa di veramente importante. Se poi si ha anche la fortuna di essere presenti al momento dell’emersione dei piccoli, il sacrificio svanisce in un sussulto dinnanzi alla vita che si manifesta in tutta la sua grandezza». Progetto Jairo si occupa anche di aiutare le tartarughe in difficoltà, coadiuvando le autorità nel recupero e nel trasporto degli animali feriti fino ai centri di assistenza. 

«Non bisogna però pensare che le attività di Sea Shepherd si svolgano soltanto in mare» -continua Morello – «i nostri volontari sono impegnati a diffondere il messaggio di Sea Shepherd nelle scuole, con progetti ed incontri specifici destinati alle classi per sensibilizzare le generazioni future verso il necessario rispetto per l’ecosistema marino». Partecipiamo inoltre a numerose giornate per la pulizia delle spiagge e dei fondali marini, senza dimenticare l’attività che ci ha visti impegnatissimi fino al 1 Febbraio 2022: «Stop finning – Stop the trade». Un’iniziativa dei cittadini europei che ha chiesto a gran voce di vietare l’importazione, l’esportazione ed il transito di pinne di squalo nell’Unione Europea, con più di 1 milione di firme raccolte in tutta Europa anche grazie al costate impegno profuso dai volontari di Sea Shepherd. 

«Sea Shepherd quindi non si arrende dinnanzi a dati allarmanti o davanti alla prepotenza dei bracconieri, ma agisce in modo attivo per contrastare l’illegalità che deturpa il mare. E’ giunto il tempo di cambiare la rotta che ci sta portando verso l’estinzione, ognuno di noi deve essere parte attiva nel cambiare la propria vita, rendendola realmente sostenibile nel pianeta dove abitiamo e da cui dipendiamo» conclude Morello.

[di Sea Shepherd Italia]

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