Bitcoin (BTC) è un tema tanto affascinante quanto controverso. Pochissime persone al mondo lo comprendono completamente, in quanto la sua genesi è da ricercare nell’incrocio di cinque macroaree di studio quali: crittografia, sistemi distribuiti, teoria dei giochi, computer science e politiche economico-monetarie. Per quanto concerne la determinazione del prezzo di bitcoin, tra le materie più importanti sopra citate ci sono sicuramente: computer science e le politiche economico-monetarie utilizzate da Satoshi Nakamoto (anonimo inventore della rete Btc) per dare vita alla sua creatura. La sfera ...
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Se si stacca internet a livello globale significa che il nostro mondo è sparito. Se si stacca un paese e si crea una rete parallela, attraverso quella rete si può continuare a condividere valore, perché a questo servono le reti. Se la rete è decentralizzata non si può chiudere, perché non si può agire che sui singoli nodi.
Se guardiamo la Cina, è evidente come fino ad ora tutti i tentativi fatti dalle istituzioni abbiano avuto scarsi risultati e come nonostante tutto i cinesi continuino a detenere crypto. Uno stato può interagire sugli exchange ma se si adotta la moneta alternativa per uso normale si entra in un circuito parallelo in cui lo scambio decentralizzato non è più controllabile centralmente. L’argomento è complesso e multiedrico, in continua evoluzione. Il suo ragionamento non tiene in considerazione che con blockchain e decentralizzazione il terzo garante non sia un singolo ma la comunità intera.
Se si vuole comprendere il Bitcoin sotto vari punti di vista, essenzialmente tecnico politici e meno speculativi, consiglio di seguire il BitcoinItaliaPodcast. Direi che è un buon metodo per approfondire l’argomento in modo leggero e ludico; l’unico modo per stimolare la fantasia e la creatività individuale.
Io continuo a pensare che le criptovalute faranno una brutta fine e che molti di rimarranno scottati. Già il fatto della complessità per capirne il meccanismo di funzionamento non gioca a loro favore. In più, io penso che qualsiasi cosa venga adottata come moneta debba avere il carattere della concretezza. Toccare con mano non è sostituibile da reti informatiche.
In un solo caso vedrei sopravvivere Bitcoin e soci, ovvero in un mondo distopico comandato da macchine e cyborg
Se le togliessi le banconote, lei continuerebbe a pagare con la carta di debito.
Se le togliessi la carta di debito, lei continuerebbe a pagare con lo smartphone.
Se a quel punto le dicessi che il suo conto non è in euro ma in una criptovaluta, non le farebbe alcuna differenza finché può continuare liberamente a scambiare denaro. Anzi, una differenza c’è: nessuno potrebbe bloccarle il conto. Con alcuna criptovalute può addirittura fare transazioni anonime: magari per il pane non le servono, ma se lo Stato diventa oppressivo, lei non avrà nulla di cui preoccuparsi.
Dietro le banconote non c’è alcuna riserva aurea da oltre mezzo secolo, quindi non vedo il problema della concretezza: scambiare pezzi di carta come nel Monopoly non renderà nulla più concreto.
Se si stacca internet e non c’è più energia chi garantisce la moneta virtuale? E comunque la Russia sembra stia tornando al Gold standard. Non vedo, sinceramente, la democraticità che tutti vedono dietro alle criptovalute, ma solo gli stessi poteri occulti che mirano alla supremazia del Mondo. Poi, magari, mi sbaglio, ma questo solo la storia lo potrà dire. E lo Stato è il popolo, non può essere oppressivo se il popolo è resto. La moneta dello Stato è la moneta che il popolo sceglie di avere, non serve un sotterfugio o complicati calcoli al computer se il popolo riprende la sua sovranità. Si parla di creare nuove comunità per sfuggire alla tirannia, comunità locali fatte di contatto con la natura e valori umani. Non penso che lì ci sia spazio per una moneta virtuale, forse per il ritorno al baratto.
Se si stacca internet a livello globale significa che il nostro mondo è sparito. Se si stacca un paese e si crea una rete parallela, attraverso quella rete si può continuare a condividere valore, perché a questo servono le reti. Se la rete è decentralizzata non si può chiudere, perché non si può agire che sui singoli nodi.
Se guardiamo la Cina, è evidente come fino ad ora tutti i tentativi fatti dalle istituzioni abbiano avuto scarsi risultati e come nonostante tutto i cinesi continuino a detenere crypto. Uno stato può interagire sugli exchange ma se si adotta la moneta alternativa per uso normale si entra in un circuito parallelo in cui lo scambio decentralizzato non è più controllabile centralmente. L’argomento è complesso e multiedrico, in continua evoluzione. Il suo ragionamento non tiene in considerazione che con blockchain e decentralizzato come il terzo garante non sia un singolo ma la comunità intera.