Da settimane le indiscrezioni su come le regole relative al green pass base e rafforzato verranno modificate si susseguono. Per evitare di prendere parte all’inutile fiera delle indiscrezioni che serve solo a riempire pagine di giornale confondendo l’opinione pubblica, fino ad ora abbiamo evitato di parlarne data la mancanza di fonti autorevoli. Nella mattina di oggi, però, è arrivata la prima indiscrezione degna di nota con l’intervista rilasciata dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, al programma radiofonico Radio anch’io su Rai Radio1. «Nei prossimi giorni il governo emanerà un decreto in cui verrà stabilito un vero e proprio cronoprogramma e dal 1 aprile inizierà una fase di allentamento delle misure restrittive», ha infatti affermato il sottosegretario, sottolineando che «sin da subito ci saranno delle situazioni dove il green pass non sarà più necessario, ad esempio negli spazi all’aperto tra cui bar e ristoranti». «Poi si procederà con un ulteriore graduale allentamento e credo che entro giugno avremo uno scenario che ci consentirà di arrivare all’estate senza restrizioni», ha inoltre aggiunto Costa.
Per quanto riguarda invece l’obbligo vaccinale per gli over 50, Costa ha affermato che esso «resterà fino al 15 giugno», tuttavia il sottosegretario ha specificato che «una valutazione che si sta facendo, sulla quale personalmente sono d’accordo, è quella di trasformare prima del 15 giugno il green pass rafforzato in green pass base», cosa che permetterebbe «a molti cittadini di tornare a lavorare ovviamente facendosi il tampone».
A quanto pare, dunque, si procederà con un allentamento delle restrizioni, tuttavia il governo non sembra comunque mostrare alcuna intenzione di revocarle totalmente, dato che dalle parole del sottosegretario emerge non solo che dopo il primo aprile il lasciapassare sanitario sarà ancora necessario per svolgere determinate attività, come ad esempio accedere ai locali al chiuso, ma altresì che l’obbligo vaccinale per gli over 50 rimarrà in vigore. Si tratta quindi di piccoli passi rispetto a quelli attuati da praticamente tutti gli Stati europei, dove il certificato verde sostanzialmente non esiste più. Tra questi vi sono anche paesi come l’Austria, che negli scorsi mesi si era distinta – insieme al Bel Paese – per la particolare rigidità delle restrizioni imposte.
Naturalmente quello di Costa non è un annuncio definitivo, seppur la sicurezza con la quale egli ha parlato lascia intendere che le linee guida siano già state delineate. Quel che è certo però è che, ancora una volta, le regole in vigore dal primo aprile – nonostante la fine dello stato di emergenza – non verranno dal dibattito e dal voto parlamentare, ma nuovamente nasceranno al chiuso delle discussioni governative con i rappresentanti eletti dai cittadini che non potranno fare altro che ratificare quanto deciso all’interno del Consiglio dei ministri guidato dal premier Mario Draghi.
[di Raffaele De Luca]
Almeno per i prossimi 3 anni, il GREENPASS resterà! Ma cambierà il modo di ottenerlo…
Ma io che sono ignorante non riesco a capire, come possono rimanere delle restrizione inventate con dei decreti legge fatti in uno stato di emergenza, se cessa lo stato di emergenza non dovrebbe decadere tutto? Il nosto parlamento non può fare nulla? Ma non capisco a questo punto la definizione di democrazia….
È però specificato nei decreti legge che le misure terminano il 31 marzo.
Dovrebbero farne uno nuovo per prorogarle allora?
Solo i pecoroni acefali,possono ancora credere a queste buffonate.
Piccola precisazione: i cittadini non hanno eletto questi rappresentanti.
Con “rappresentanti eletti dai cittadini” credo che l’articolo si riferisca al Parlamento, che è ancora quello votato dagli elettori nel 2018