Ieri 16 marzo la Camera dei Deputati ha approvato un ordine del giorno (O.d.G.) relativo al cosiddetto “Decreto Ucraina”, impegnando il Governo ad avviare l’incremento delle spese per la Difesa verso la soglia del 2% del Prodotto lnterno Lordo (PIL). Il documento, avanzato dalla Lega e sottoscritto da diversi deputati del Pd, Forza Italia, Italia viva, M5S e Fratelli d’Italia, è stato approvato con larga maggioranza, registrando ben 391 voti favorevoli su un totale di 421 presenti, tra cui 19 contrari.
Secondo il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, la direzione presa implicherà un “passaggio graduale” dai circa 25 miliardi di euro l’anno attuali (68 milioni al giorno) destinati al settore ad almeno 38 miliardi l’anno (104 milioni al giorno). Attualmente, infatti, l’Italia destina l’1,4% del proprio PIL alla Difesa, in linea con la media europea e un andamento decrescente avviato con il secondo dopoguerra, quando i Paesi membri hanno iniziato un lento processo che li ha portati dal 1960 a destinare non più il 4% del proprio PIL al settore, bensì l’1,5% (2020). Questa tendenza, però, era stata messa in discussione già dall’indicazione di spesa di almeno il 2% del PIL in ambito NATO, derivante prima da un accordo informale del 2006 dei ministri della Difesa dei Paesi membri dell’Alleanza e confermato poi al vertice dei Capi di Stato e di Governo del 2014 in Galles, quando la soglia venne concordata come obiettivo da raggiungere entro il 2024. Tuttavia, queste indicazioni non sono mai state ratificate dal Parlamento italiano e quindi non costituiscono un obbligo vincolante per il Bilancio dello Stato.
Nel 2020 la percentuale del PIL che l’Estonia spendeva per la propria difesa era la più alta dell’Unione (2,5%), rappresentando una sorta di “anomalia” all’interno del sistema. Tuttavia, dalla recente invasione russa ai danni dell’Ucraina, diversi Paesi hanno manifestato la volontà di seguire questa direzione. A fine febbraio il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato la creazione di un nuovo fondo per la Difesa da 100 miliardi di euro e l’intenzione di aumentare rapidamente le proprie spese per il settore, arrivando dall’attuale 1,53% del PIL alla soglia del 2%.
[Di Salvatore Toscano]
E per la sanità quanto si è investito per quest’anno?????razza di politici idioti?????
I 19 contrari appartenevano a?
Ex 5 Stelle e qualcuno che dicono sia “di sinistra”.
Che poi “sinistra” e “parlamento italiano” sono un ossimoro.