Stati Uniti, Regno Unito e Canada hanno imposto nuove sanzioni alla Birmania, con l’obiettivo di colpire alcuni alti funzionari militari tra i quali il capo dell’aviazione militare e alcuni soggetti legati al traffico di armi. La decisione arriva in risposta alla brutale repressione messa in atto dal governo militare contro gli oppositori. All’inizio di marzo le Nazioni Unite hanno accusato l’esercito di commettere crimini di guerra, mentre un recente rapporto di Fortify Rights ha dichiarato che almeno 61 ufficiali sono perseguibili per crimini contro l’umanità. I militari governano la Birmania dal 1° febbraio 2021, quando con un colpo di Stato hanno rovesciato il governo di Aung San Suu Kyi.