giovedì 21 Novembre 2024

La NATO pianifica una presenza militare “su larga scala” al confine con la Russia

Il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha dichiarato che l’Alleanza «sta lavorando a piani per una presenza militare su vasta scala al suo confine orientale, nel tentativo di combattere future aggressioni russe». L’ipotesi entrerebbe a far parte di un quadro più ampio, quello della riforma dell’Alleanza, che negli ultimi tempi era «nel bel mezzo di una trasformazione». «Oggi siamo di fronte a una nuova realtà, una nuova normalità per la sicurezza europea. Pertanto, abbiamo chiesto ai nostri comandanti militari di fornire diverse opzioni per quello che chiamiamo un reset, un adattamento a lungo termine della NATO», ha poi aggiunto Stoltenberg. In tal senso, risulterà fondamentale l’esito dell’incontro tra i Paesi membri dell’Alleanza previsto a giugno a Madrid, che potrebbe confermare l’indiscrezione e aprire al dispiegamento militare in Europa orientale, in particolare in Polonia e negli Stati baltici.

Stoltenberg ha accolto con favore la decisione di diversi Paesi membri, tra cui l’Italia, di adeguarsi all’aumento delle spese militari concordato nel 2006, ribadendo che la spesa del 2% del Prodotto Interno Lordo (PIL) per la Difesa dovrebbe essere considerata un valore minimo per gli Stati della NATO e non un punto d’arrivo. Così, verrà ben accolto ogni aumento degli investimenti rivolti al settore da parte degli Alleati, anche quelli che «attualmente spendono già più della soglia indicata» (8 su 30 membri). Alle dichiarazioni di Stoltenberg relative a una presenza militare “su larga scala” al confine con la Russia, si affianca un’indiscrezione del Times, secondo cui sarebbe imminente (entro l’estate) l’entrata della Finlandia e della Svezia nell’Alleanza atlantica. Ciò vorrebbe dire estendere il confine NATO-Russia di diverse centinaia di chilometri (la Finlandia condivide con il Paese una frontiera lunga 1.340 km), alimentando le tensioni fra le due forze.

[Di Salvatore Toscano]

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4 Commenti

  1. Io vorrei capire se le due forze in campo (Nato e Russia) si sono messe d’accordo per simulare la nascita di una nuova guerra fredda (a scapito sicuramente dei poveri ucraini, al momento) al solo scopo di convincere le opinioni pubbliche di entrambi gli schieramenti a non opporsi ai futuri (e continui, vedremo) aumenti delle spese militari, a scapito di istruzione sanità, scuola ed altri servizi essenziali; l’altro obiettivo raggiunto sarà che con più mezzi militari, uomini e strumenti di sorveglianza sarà più facile (per entrambe le parti) soffocare i dissidenti interni, che ovviamente saranno accusati di spionaggio. Dunque questa nuova crisi mondiale andrà avanti per molto, nessuno vincerà; a perdere saranno ovviamente solo i popoli.

  2. Tutto questo è attualmente pagato con il sangue del popolo ucraino! Avete ancora dubbi su chi sono i cattivi in questa storia?

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