“È fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo chirurgico, o di maggiore efficacia protettiva, fatta eccezione per i bambini
sino a sei anni di età, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive”: sono queste le regole a cui dovranno attenersi gli studenti italiani fino alla conclusione dell’anno scolastico secondo quanto previsto dall’ormai noto decreto riaperture, legato al “superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19”. Con ogni probabilità, infatti, nel mentre non vi sarà alcun cambio di rotta rispetto a tali disposizioni, dato che secondo alcune indiscrezioni trapelate le istituzioni preferirebbero restare prudenti e non anticipare la fine dell’utilizzo delle mascherine in classe. In tal senso, in vista della verifica che il governo dovrà fare dopo Pasqua per decidere in quali luoghi al chiuso rimuovere del tutto le mascherine, il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi si sarebbe confrontato con il ministro della Salute Roberto Speranza, e da tale colloquio sarebbe emersa la volontà di non cambiare nulla a riguardo. Una linea estremamente rigida, dunque, che tuttavia a quanto pare è in contrasto con le politiche tendenzialmente perseguite in Europa.
Come denunciato dalla Rete Nazionale Scuola in Presenza, un coordinamento nazionale di comitati composti da genitori ed insegnanti, in molti paesi europei infatti non vi è l’obbligo di indossare la mascherina a scuola, motivo per cui in una lettera indirizzata, tra gli altri, proprio al ministro Speranza ed al ministro Bianchi, l’associazione ha chiesto al governo di “uscire dalla propria posizione di isolamento nelle politiche di gestione del SARS-CoV2 a cominciare dall’utilizzo delle mascherine e del distanziamento in ambito scolastico”. Ad oggi, ha sottolineato infatti Rete Nazionale Scuola in Presenza, pochi Paesi, come Grecia e Portogallo, prevedono l’obbligo di utilizzare le mascherine in ambito scolastico. Diversi, invece, sono i paesi che hanno detto addio alla mascherina in classe, tra cui Belgio, Regno Unito, Olanda e Francia. Certo, come riportato dai quotidiani locali alcune scuole francesi sono tornate a chiedere di utilizzare il dispositivo di protezione in classe, ma si tratta di rare eccezioni essendo l’obbligo di indossare la mascherina stato abolito dal governo per la maggior parte dei luoghi al chiuso, tra cui appunto le scuole.
Ad ogni modo, però, sembra che in Italia le mascherine rimarranno obbligatorie a scuola almeno fino all’ultima campanella dell’anno in corso. Eppure, ci sarebbero anche alcuni esponenti governativi favorevoli alla fine dell’obbligo di indossare la mascherina in classe. «A scuola si può togliere la mascherina, soprattutto durante le lezioni perché abbiamo bambini che sostanzialmente sono distanziati», avrebbe infatti affermato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, la cui indicazione tuttavia, a quanto pare, è destinata a rimanere disattesa.
[di Raffaele De Luca]
Che tristezza! Se esiste una giustizia divina, pagheranno per quello a cui hanno costretto questi poveri bambini e ragazzi!
La prudenza. In una popolazione scolastica che ha subito il più grande danno e sopruso dall’inizio di questa follia
Intanto trovano polipropilene nei polmoni delle persone decedute e gli scienziatih non sanno se dipende dall’uso delle mascherine e/o dai cosiddetti vaccini che non immunizzano… ma la maggior parte degli italiani si fida della scienza.. . anche se la scienza non ha alcuna certezza…