L’incontro tra i Paesi membri della NATO in programma a Madrid il 29 e il 30 giugno 2022 sta assumendo, giorno dopo giorno, una rilevanza più ampia. Il Segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, ha infatti riferito che durante il summit verranno discussi i progetti «dell’adattamento a lungo termine della NATO», leggasi dispiegamento militare in Europa orientale. A quest’ipotesi si aggiunge poi la volontà di Svezia e Finlandia di entrare a far parte dell’Alleanza. Il primo ministro finlandese Sanna Marin, in una conferenza stampa congiunta a Stoccolma con l’omologa svedese Magdalena Andersson, ha dichiarato che «la Finlandia deciderà se candidarsi alla NATO entro poche settimane». Nel frattempo, un filmato pubblicato da diversi media internazionali mostra la risposta di Mosca alle indiscrezioni: lo spostamento di veicoli militari al confine con la Finlandia (lungo 1.340 km).
⚡️⚡️⚡️Finland and Sweden are planning to join NATO. Finland can apply as early as June, followed by Sweden
At the same time, in Vyborg (Leningrad region), people noticed the movement of military equipment towards the border with Finland⚡️⚡️⚡️ pic.twitter.com/chmjBl1VBS— AZ Military News (@AZmilitary1) April 11, 2022
Sulla volontà di Finlandia e Svezia di entrare a far parte dell’organizzazione, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato lo scorso 11 aprile che «un ulteriore allargamento della NATO non contribuirà alla sicurezza nel continente europeo». Oggi, a distanza di due giorni, i primi ministri di Svezia e Finlandia hanno parlato del futuro, con particolare riguardo nei confronti della scelta di mantenere la propria neutralità o aderire alla NATO. Si tratta di un dubbio che, senza la guerra in Ucraina, avrebbe di certo un esito scontato, come dimostra un sondaggio rivolto alla popolazione finlandese nel 2019, quando soltanto il 20% degli intervistati si mostrò favorevole all’adesione all’Alleanza Atlantica. Ma la guerra in Ucraina c’è da quasi due mesi ormai e, come ha dichiarato il primo ministro svedese nel corso della conferenza stampa, «c’è un prima e un dopo il 24 febbraio». Sul binomio con la Finlandia, Magdalena Andersson ha sottolineato quanto «sarà importante per la Svezia la scelta del Paese», ammettendo che la decisione finale sarà influenzata da quanto accadrà a Helsinki. Durante la stessa conferenza stampa, Sanna Marin ha affermato che «la Finlandia condivide con la Russia un lungo confine», e oggi non può far altro che riflettere sul suo comportamento in Ucraina. «È una guerra in Europa che non volevamo accadesse, ma ora purtroppo è così. Sarà necessario capire cosa fare per evitare che accada nel nostro Paese».
Tra tante dichiarazioni e ipotesi è bene fare un passo indietro e consultare le fonti del diritto, internazionale in questo caso. L’articolo 10 del Trattato Nord Atlantico afferma che “le parti [Stati membri] possono, con accordo unanime, invitare ad aderire a questo Trattato ogni altro Stato europeo in grado di favorire lo sviluppo dei principi del presente Trattato e di contribuire alla sicurezza della regione dell’Atlantico settentrionale“. Considerare questa condizione è fondamentale per comprendere i meccanismi della NATO e riflettere sul suo funzionamento, soprattutto alla luce della guerra in Ucraina. In un contesto geopolitico così delicato, l’entrata a far parte dell’Alleanza di Svezia e Finlandia (che condivide con la Russia un confine di 1.340 km, una lunghezza pari alla distanza tra le Alpi e Lampedusa) pone il rischio di una risposta da parte di Mosca, che da anni critica l’allargamento a Est dell’organizzazione, e per estensione un problema giuridico a monte per l’Alleanza perché uno Stato (europeo) può richiedere di far parte della NATO a patto che esso contribuisca alla sicurezza dei territori e dei membri coinvolti, cosa che non farebbero Svezia e soprattutto Finlandia in un momento storico così precario. Si tratta, pertanto, di una scelta estremamente delicata, che merita di essere trattata con la massima attenzione per evitare strumentalizzazioni che rischierebbero di alimentare una guerra internazionale.
[Di Salvatore Toscano]
Chiunque vinca, noi perdiamo.