A inizio mese si è diffusa l’allerta per alcuni prodotti Ferrero contaminati da Salmonella, uno dei più comuni agenti batterici isolati in caso di infezioni trasmesse da alimenti, che nasce nell’intestino di alcuni animali. Sembra però che Ferrero non abbia avvertito le autorità quando a metà dicembre, nello stabilimento belga di Arion, erano state trovate le prime tracce di Salmonella Typhimurium, che tra le oltre 2.000 varianti di salmonella esistenti è uno dei ceppi più frequenti. L’azienda si sarebbe limitata a bloccare i prodotti sospetti. Un intervento non efficace, viste le conseguenze. La contaminazione in tutta Europa è arrivata a infettare più di 100 consumatori e ora sono in corso delle indagini da parte dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, per “individuare la causa alla radice […] poiché la tipizzazione molecolare non viene eseguita regolarmente in tutti i paesi, alcuni casi possono non essere rilevati”. I prodotti sono stati diffusi tanto in Europa quanto all’estero. Si teme dunque che l’uso di materia prima contaminata possa essere presente anche in altri impianti.
Le prime segnalazioni ufficiale sono pervenute dal Regno Unito, dove sono stati registrati 63 casi di salmonellosi soprattutto nei bambini sotto ai sei anni: nausea, dolore addominale, diarrea acquosa, febbre e vomito. Per quanto i sintomi da Salmonella si risolvano solitamente in pochi giorni, ci sono casi in cui i sintomi sono ben più gravi e duraturi. La Food Standards Agency (agenzia per la sicurezza alimentare del Regno Unito) aveva fatto ritirare alcuni lotti di ovetti Kinder Ferrero prodotti in Belgio, nella fabbrica di Arlon, ufficialmente chiusa dall’Agenzia belga per la sicurezza della catena alimentare (Afsca) lo scorso venerdì 8 aprile. Ferrero ha ammesso che fin dal 15 dicembre 2021 fosse a conoscenza della contaminazione da salmonella nello stabilimento belga ed è stato Luarence Evrard, portavoce di Ferrero Beneleux a darne notizia, lo stesso giorno in cui Arlon è stato chiuso. Per quanto l’azienda attesti di avere bloccato i prodotti rischiosi confezionati fino a cinque giorni prima, motivo per cui avvertire la Afsca sarebbe stato superfluo e non necessario legalmente parlando. Consumatori e associazioni (come Test Achats) non sono della stessa opinione e accusano la multinazionale di avere taciuto il più possibile una situazione poi, evidentemente, sfuggita di mano. Il richiamo dei prodotti sarebbe stato troppo modesto e la mancata segnalazione all’Afsca sarebbe un grave errore.
Per ora i casi segnalati sono 134 (105 confermati e 29 in fase di accertamento) in Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia. In Italia non sono stati riportati casi di Salmonella direttamente connessi al focolaio belga, diversamente da Paesi come Francia, Belgio e Irlanda in cui è stato provato come i casi di Salmonella vengano dallo stesso ceppo batterico. Visto come molti prodotti Kinder Ferrero diffusi siano a rischio, Ferrero ha deciso di estendere il richiamo ad alcuni prodotti italiani, con la coordinazione delle autorità sanitarie dopo che il ministero della Salute ha diffuso cinque comunicazione di allerta sui prodotti a marchio Ferrero. Nello specifico, sono stati ritirati in diversi supermercati (Carrefour, Penny Market, Sigma, Unes, Bennet, Lidl) i lotti fino L098L e con scadenza in data 21/08/2022 di Kinder Sorpresa T6 Pulcini, Kinder Sorpresa Maxi 100g Puffi e Miraculous. L’azienda afferma che per le uova di Pasqua Kinder GranSorpresa, prodotti completamente in Italia nello stabilimento di Alba, non c’è alcun rischio. Nel frattempo, negli Stati Uniti si è creata allerta per dei possibili prodotti contaminati da Salmonella Typhimurium, così Ferrero sta agendo per richiamare volontariamente e in via precauzionale l’assortimento di Kinder Happy Moments Chocolate e il cestino Kinder Mix Chocolate Treats.
[di Francesca Naima]
Non era Ferrero il più ricco d’Italia? …