In Svezia si sono registrate tre notti di scontri in seguito alle annunciate manifestazioni anti-islamiche del partito di estrema destra Hard Line, il cui leader Rasmus Paludan aveva annunciato di voler bruciare copie del Corano durante i raduni previsti in diverse città. Si sono registrati così diversi disordini fra la polizia e i contromanifestanti, soprattutto alla periferia di Stoccolma ma anche a Linköping, Norrköping e Malmö. I portavoci di Iran e Iraq hanno protestato nei confronti delle istituzioni svedesi, affermando che la vicenda potrebbe avere serie ripercussioni sulle relazioni tra il Paese scandinavo e le comunità musulmane in generale. Nel frattempo, Magdalena Andersson, primo ministro svedese, ha dichiarato: «In Svezia è permesso esprimere le proprie opinioni, anche quelle di cattivo gusto, ed è parte della nostra democrazia».