“È un delitto commesso da chi usa in modo illecito la propria forza, la propria autorità o un mezzo di sopraffazione costringendo con atti, prevaricazione o minaccia (esplicita o implicita) a compiere o a subire atti sessuali contro la propria volontà”. È così che la giurisdizione definisce la violenza sessuale: un fenomeno diffuso in tutto il mondo, le cui dinamiche si perpetuano identiche a prescindere dalla cultura o dall’etnia di chi la pratica o subisce. Quello che spesso fa la differenza, invece, oltre all’esistenza di un sistema legislativo che tuteli le vittime, è che queste siano a co...
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Concordo con il commento sopra del sig. William, e aggiungo che nella violenza di genere rientrano anche i casi in cui è la donna a usare violenza all’uomo. Per quanto possa sembrare incredibile ma le dinamiche sottostanti le violenze subite sono le stesse anche per gli uomini. Parlare di violenze sugli uomini da parte delle donne è molto impopolare ma è una realtà ugualmente drammatica e diffusa. Mi piacerebbe vedere un articolo più completo e fare davvero onore alla parola ‘giustizia’. grazie del vostro lavoro.
In mezzo a tante situazioni nel mondo che sembrano incredibili per i nostri tempi, penso d’altra parte che sia molto difficile per un giudice stabilire la presenza o l’assenza di consenso in un atto sessuale sottoposto al suo giudizio; a meno di accettare il rischio che chi denuncia e sostiene che il consenso non ci fosse si veda attribuita la ragione a prescindere, e spetti alla parte denunciata dimostrare il contrario, creando così l’ingiustizia opposta a quella stigmatizzata nell’articolo.