giovedì 21 Novembre 2024

Alcune armi “segrete” inviate dall’Italia a Kiev sono già state sequestrate dai russi

A marzo l’Italia ha spedito diverse armi a Kiev, secretando e non sottoponendo all’esame dei parlamentari la lista che ne conteneva i dettagli. La decisione, come affermato dal sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè, riposava sulla volontà di non fornire alcun vantaggio all’avversario russo da cui, paradossalmente, i cittadini italiani sono venuti a conoscenza di una parte delle armi inviate nelle scorse settimane. Precisamente, le forze filorusse del Donbass hanno pubblicato una serie di immagini di armamenti che i soldati ucraini hanno abbandonato sul campo, tra cui munizioni leggere e colpi di mortaio che non lasciano dubbi sulla provenienza, visto le avvertenze scritte in italiano.

“Attenzione. Con il mortaio da 120mm la carica massima consentita è la quarta”, recita un’etichetta immortalata in uno degli scatti comparsi in rete. Si tratta di un’arma capace di colpire fino a 5 chilometri di distanza, danneggiando un’area con un raggio di circa 100-150 metri, quindi lontana dall’idea di “arma difensiva” che ha accompagnato il dibattito politico nelle ultime settimane. «Come M5S siamo assolutamente contrari a un’escalation militare perché significherebbe ulteriori sofferenze e carneficine. Quindi siamo contrari ad armamenti sempre più letali. Non è questione della tipologia dell’armamento ma dell’indirizzo politico: se è quello di difendersi o di contrattaccare. Per intenderci carri armati non ne vogliamo inviare», ha dichiarato nelle scorse ore Giuseppe Conte.

Al materiale militare trovato in Donbass, si aggiungono le casse di munizioni (e granate) italiane rinvenute negli uffici ucraini dell’OSCE, usati per qualche settimana come base dalle forze di Kiev in seguito all’abbandono dell’edificio da parte dei funzionari. Si tratta di armamenti spediti dall’Italia per supportare l’Ucraina finiti invece nelle mani russe, avverando una delle preoccupazioni avanzate da esperti e cittadini nelle scorse settimane circa l’invio di materiale bellico al paese. «Apprendiamo da notizie di stampa che nella sede dell’OSCE a Mariupol sarebbero state trovate diverse casse di munizioni e granate italiane, spedite dall’aeroporto militare di Pratica», ha dichiarato la senatrice del gruppo Misto, Bianca Laura Granato, annunciando un’interrogazione parlamentare. Le notizie dei ritrovamenti, e delle conseguenti prese di posizione politiche, arrivano a qualche giorno dalla pubblicazione del secondo decreto interministeriale sul Giornale ufficiale del ministero della Difesa riguardante la nuova “cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari“, che avverrà attraverso una lista secretata, come con i primi aiuti del Governo Draghi a Kiev.

[Di Salvatore Toscano]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

11 Commenti

  1. Il governo Italiano è uno stato satellite degli Stati Uniti, un po’ come la Bielorussia nei confronti della Russia. Mai come in questi anni il totale menefreghismo dei governi nei confronti dei desideri dei popoli è stato così lampante.

  2. Noi dobbiamo solo ringraziare due cose: che i russi, a differenza del governo del colpo di Stato di Kiev, non inneggiano alle Terza Guerra Mondiale e che si sono resi conto che noi italiani siamo governati da dei tizi che fanno ciò che la popolazione non vorrebbe venisse mai fatto (vedasi le migliaia di lettere inviate da privati cittadini alle varie ambasciate russe, dove si prendono le distanze da Draghi e dalla sua cricca). Gli unici motivi per cui non sono iniziati i bombardamenti anche in Italia (che a questo punto è evidente stiamo cercando, dato che tali provocazioni potrebbero essere lette dalla controparte come atti di guerra- per capirsi, un proiettile di mortaio con un raggio di esplosione di 150 m è un’arma capace di annichilire un piccolo villaggio in un colpo solo, anche se non è nucleare) sono questi due; e noi dobbiamo ancora sopportare gente che va a chiedere, col cappello teso, gas in Congo e Gabon facendocelo pagare il doppio per poi spedire armi pesanti in un conflitto contro una superpotenza mondiale? Dopo questa, opporsi al governo Draghi e all’invio di armi in Ucraina deve diventare una priorità per il bene di noi cittadini italiani, se già non lo era prima.

  3. un governo di svegli come questo non l’avevo mai visto.Mandano delle armi a gente che crede di giocare ad HALO, che invece di distruggerle quando scappano le lasciano al nemico ,mai vista una cosa del genere ….un governo di deficienti

  4. Questo governo di criminali sta uccidendo civili in Ucraina con le armi che invia e il supporto alla Nato e i cittadini italiani con la fame (Istat in Italia 5,6 milioni in stato di povertà assoluta. Il quadruplo di 20 anni fa!! Grazie Euro) e i vaccini. Delle vere carogne.

  5. BUFFONI E CRIMINALI! Questo abbiamo al govrerno! La speranza è che pagheranno per quello che stanno facendo al popolo italiano e a quello Ucraino!

  6. Mi dissocio da questo governo, non è con le armi che si costruisce la pace….perché non si usa questo denaro per costruire anziché distruggere? E poi da noi mancano le risorse per tutto….fino a quando gli italiani non si sveglieranno dal lungo sonno?

  7. Mi vergogno di questo governo di criminali che supporta un paese nazista in una guerra che non e’ nostra.
    A questo punto inviate armi anche ai palestinesi.

Comments are closed.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria