Un piano di pace in 4 passaggi che porti gradualmente alla risoluzione del conflitto in Ucraina: questo il contenuto del progetto tutto italiano presentato dal ministro degli Esteri Luigi di Maio al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, nel corso di un vertice svoltosi a New York lo scorso 18 maggio. I vari passaggi sarebbero supervisionati e gestiti da un Gruppo internazionale di facilitazione (GIF) e consterebbero di un cessate il fuoco seguito da un’ipotesi di neutralità dell’Ucraina, lo scioglimento delle questioni territoriali e infine la stipula di un nuovo patto di sicurezza internazionale.
“È la diplomazia a poter mettere fine alle guerre” ha dichiarato il ministro di Maio: sulla base di questo presupposto è stato elaborato il piano italiano in 4 fasi per porre fine al conflitto ucraino. Il primo e fondamentale passo da compiere per poter passare agli step successivi sarebbe il cessate il fuoco, unito alla smilitarizzazione della linea del fronte. Una volta ottenuto questo si potrebbe passare a discutere, nell’ambito di una conferenza di pace, della posizione di Kiev nel panorama internazionale, ipotizzandone la neutralità ma garantendone la possibilità di ingresso nell’Unione europea. A questo punto si potrebbe procedere con il dirimere le questioni territoriali ancora in sospeso tra Russia e Ucraina, in primo luogo Crimea e Donbass, tramite la definizione di un accordo bilaterale. La proposta italiana sarebbe di concedere l’autonomia pressoché totale alle zone contese senza mettere in dubbio la sovranità territoriale di Kiev. Infine, come quarto e ultimo passaggio, si dovrebbe discutere della formazione di un nuovo accordo multilaterale su pace e sicurezza in Europa, le cui priorità dovrebbero essere la stabilità strategica, il disarmo e il controllo degli armamenti, la prevenzione dei conflitti e le misure di rafforzamento della fiducia. Condizione imprescindibile sarebbe il ritiro progressivo della Russia dai territori occupati, cui seguirebbe una progressiva (e condizionata) revoca delle sanzioni occidentali.
Il contenuto del piano è stato anticipato da Repubblica dopo essere stato discusso con i diplomatici del Quint, il gruppo internazionale composto da USA e G4. A supervisionare i vari passaggi sarà il GIF il quale, secondo il parere italiano, dovrebbe essere composto da Paesi e organizzazioni internazionali, in particolare Onu e Ue. Tra gli Stati ritenuti idonei sono già stati inseriti Francia, Germania, Italia, Turchia, Stati Uniti, Cina, Canada, Regno Unito, Polonia, Israele.
[di Valeria Casolaro]
“La proposta italiana sarebbe di concedere l’autonomia pressoché totale alle zone contese senza mettere in dubbio la sovranità territoriale di Kiev.”
Se qualcuno ci capisce qualcosa mi aiuti, è possibile avere un'”autonomia pressochè totale” senza la “sovranità territoriale”? Che assurdità.
Mi chiedo come abbiamo a vivere per tutti questi anni senza Luigi Di Maio! 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
“E poi c’è la marmotta che confeziona la cioccolata”