giovedì 21 Novembre 2024

Il Ruanda diventa il laboratorio del World Economic Forum in Africa

Il Ruanda si appresta a diventare il centro africano per lo sviluppo della nuova tecnologia nel continente. Nella capitale del Paese, Kigali, il presidente Paul Kagame ha lanciato ufficialmente il Centro per la Quarta Rivoluzione Industriale (C4IR), frutto della collaborazione tra il suo governo e il World Economic Forum (WEF). Sul sito del WEF leggiamo: “Il Centro per la quarta rivoluzione industriale modella nuove politiche e strategie in settori come l’intelligenza artificiale, la blockchain e le risorse digitali, l’internet delle cose o i veicoli autonomi e consente l’implementazione e l’iterazione agili attraverso la sua rete in rapida crescita di centri nazionali e sub-nazionali. Il Centro è ospitato dal World Economic Forum, l’organizzazione internazionale per la cooperazione pubblico-privato. Il suo approccio è quello di livellare l’esperienza e la proprietà delle politiche locali con l’apprendimento e il ridimensionamento basati sulla rete globale attraverso comunità e iniziative multi-stakeholder, visibilità globale e il suo status di fiducia come organizzazione internazionale”.

Il progetto ha preso avvio nel 2020 durante l’incontro annuale del World Economic Forum a Davos, in cui il governo del Ruanda ha firmato un accordo con il Forum per istituire C4IR nel proprio Paese. Il Ruanda è quindi divenuto parte di una rete composta da altri centri presenti nei seguenti paesi: Emirati Arabi Uniti, Turchia, Sudafrica, Serbia, Arabia Saudita, Stati Uniti, Kazakistan, Giappone, Azerbaigian, Brasile, Colombia, Israele e Italia.

Sul finire di marzo, in occasione della cerimonia di apertura, il Presidente Paul Kagame ha affermato: “Il lancio di questo centro è reso possibile dagli investimenti che noi, come paese, abbiamo fatto nella scienza e nella tecnologia. Spero che il centro si basi su questo facendo della Quarta Rivoluzione Industriale una forza equalizzante e contribuendo a soluzioni ad alcune delle sfide più urgenti di oggi. Siamo molto felici di avere il World Economic Forum come partner in questo sforzo cruciale e in altri sforzi”. Intervenuto alla cerimonia tramite video, il fondatore del WEF, Klaus Schwab ha detto di essere sicuro che il C4IR “annuncerà una nuova era per il Ruanda e il continente”. Børge Brende, Presidente del World Economic Forum, ha invece tenuto il discorso di apertura, con cui ha sottolineato il ruolo delle reti C4IR nell’aiutare i leader ad “anticipare, comprendere e modellare la traiettoria del cambiamento tecnologico per risultati centrati sull’uomo e al servizio della società per sfruttare le tecnologie convergenti per creare un futuro inclusivo e centrato sull’uomo”. Infine, le parole di Crystal Rugege, Managing Director del Centro per la Quarta Rivoluzione Industriale ruandese, la quale ha affermato: “Useremo il centro come catalizzatore per l’Africa per guidare il mondo nel plasmare una quarta rivoluzione industriale più inclusiva che affronti le nostre sfide uniche e sblocchi opportunità più eque per l’innovazione e la crescita che producono un impatto sociale”.

Paula Ingabire, Ministro dell’Informazione e della tecnologia delle comunicazioni e dell’innovazione del Ruanda, durante un’intervista su CNBC Africa, a cui era presente anche Børge Brende, Presidente del WEF, ha detto di ritenere che l’Africa possa, dopo aver perso la prima, la seconda e la terza rivoluzione industriale, saltare all’interno della quarta e portare il continente ad un nuovo livello di vita. In un articolo scritto per il WEF, Ingabire spiega che l’occasione per l’Africa è enorme, vista anche la popolazione molto giovane del continente. Ingabire scrive: “Molti giovani africani sono stati circondati da tecnologie all’avanguardia fin dall’infanzia: potrebbero aver condotto transazioni finanziarie solo utilizzando i loro telefoni cellulari e conoscere i droni come il principale meccanismo di consegna per sangue e forniture mediche”. La Ministro ruandese dice inoltre: “Stiamo sviluppando un’agenda politica nazionale sull’IA con l’ambizione di far progredire la capacità di innovazione dell’Africa e posizionarla in modo univoco per sviluppare sistemi di IA che siano etici e inclusivi fin dalla progettazione”.

Sul sito ruandese si può leggere: “C4IR Ruanda sta plasmando la traiettoria della quarta rivoluzione industriale con conoscenze locali che possono potenziare il cambiamento globale. Informato sulle priorità di sviluppo nazionali, il Ruanda ha deciso di concentrare il lavoro del suo Centro sulla governance dei dati, sull’intelligenza artificiale e sull’apprendimento automatico”.

Una delle prime applicazioni delle nuove tecnologie potrebbe essere nel campo dell’assistenza sanitaria, con il programma Chatbots RESET, diretto dal WEF. Inoltre, a margine dell’evento, il C4IR ha firmato un memorandum d’intesa con la Novartis Foundation (fondazione della multinazionale svizzera del settore farmaceutico, Novartis) e Norrsken East Africa per sostenere il Norvatis HealthTech Hub.

Il Ruanda, il Paese che nel 1994 ha visto consumarsi uno dei più grandi genocidi moderni, con un PIL pro capite di 732 dollari annui – che lo piazzano al 166esimo posto al mondo – e con un indice di sviluppo umano (ISU) che lo vedono al 159esimo posto nel mondo, diviene la prima base operativa del WEF in Africa e si appresta a diventare laboratorio di sperimentazione dell’ideologia del Forum, in collaborazione con gli altri centri presenti nel mondo, Italia inclusa.

[di Michele Manfrin]

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