Documentario del 2020 di 84 minuti diretto da Josh Tickell e Rebecca Harrell Tickell. Ispirato al libro, da cui trae anche il titolo, Kiss the ground How the Food You Eat Can Reverse Climate (Come il cibo che mangi può cambiare il clima) dello stesso Josh Tickell, ci mostra quella che è una “soluzione semplice per curare il nostro Pianeta e che sta proprio sotto i nostri piedi”. Fin dall’età del bronzo l’uomo ha arato e seminato, ha coltivato la terra e tratto da essa tutto ciò che gli necessitava per vivere preoccupandosi sempre meno dei tempi naturali che essa richiede per rigenerarsi e far si che si attivi il virtuoso scambio di carbonio tra la terra e l’atmosfera attraverso la fotosintesi, recuperando CO2 e fissandone una parte al suolo.
I metodi di coltivazione di un tempo, considerati oggi poco produttivi ed economicamente inadeguati, prevedevano per il terreno un periodo di “riposo” che si effettuava dopo ogni coltura. Un metodo a “rotazione”: il terreno che era stato coltivato a grano poteva essere lasciato a pascolo o diventare una coltivazione di patate. Oggi le enormi mono culture e gli allevamenti intensivi, da addebitarsi sicuramente alla grande richiesta di cibo dovuta sia all’aumento delle popolazioni sia alla ricerca di produrre di più ad un minor costo, hanno portato a deforestazioni, desertificazione e cambiamenti climatici quasi irreversibili. Oggi la terra è “sporca” e ha subito un processo di erosione sempre più pesante dovuto ai concimi chimici e a pesticidi altamente tossici, ancora oggi in uso, derivati dallo zyklon b, il gas utilizzato dai nazisti nei campi di sterminio. Una tragica invenzione del chimico tedesco Fritz Haber considerato il padre delle armi chimiche e Premio Nobel per la sintesi dell’ammoniaca nel 1918.
Solo una gestione sostenibile dei terreni attraverso l’adozione di pratiche che salvaguardino la biodiversità, si può considerare fondamentale per combattere il cambiamento climatico e riuscire a preservare il Pianeta. Il messaggio è semplice, ma uscire dall’attuale sistema può essere difficile. Interessi economici, negazionismo e scetticismo ma anche una profonda avversione ad affrontare rinunce o apportare un qualsiasi cambiamento ad un modus vivendi che sembra ormai stabilito, sono alla base di immobilismo e colpevole indifferenza nonostante ci siano prove tangibili di quanto sta accadendo al nostro Pianeta e di come le previsioni di futuri peggioramenti siano attendibili.
E’ una situazione che riguarda tutti noi poiché una terra povera genera persone povere, provoca crisi sociali, guerre ed emigrazioni di massa. Entro il 2050 si stima che un miliardo di persone diventeranno rifugiati a causa della desertificazione del suolo. “Kiss the ground” è un documentario ponderato, istruttivo, forse un po’ utopico ma pieno di speranza, tratta l’argomento a 360 gradi, dando allo spettatore spunti su cui riflettere e mostra chiaramente cosa si può fare di buono collettivamente ma anche individualmente sempre che ci sia la volontà di impegnarsi. Attraverso le voci e le dichiarazioni di scienziati e agricoltori, spinge a non arrendersi, come dice sorridendo l’attore e attivista vegano Woody Harrelson insieme ad altri testimonials, volti noti dello star system hollywoodiano, come Ian Somerhalder, Patricia e David Arquette, Rosario Dawson e la modella Gisele Bündchen, qui anche in veste di produttore esecutivo. Il documentario è disponibile anche sulla piattaforma Netflix.
[di Federico Mels Colloredo]
“Kiss The Ground” è un docu-film eccezionale, oltre che gradevole da vedere: dà carica ed insegna molto, facendo vedere che concretamente si può fare.
DOVREBBERO VEDERLO TUTTI !!
Per prima cosa bisognerebbe FARLO VEDERE A TUTTI GLI AGRICOLTORI.
Soprattutto per sfatare l’ignoranza e lo scettiscimo imperante e mostrare che tra l’altro guadagnerebbero di più con le tecniche agricole rigenerative appunto spiegate nel documentario.
E poi bisognerebbe farlo vedere ai politici locali: sindaci, assessori, consiglieri provinciali, ecc… (chiaramente quelli non venduti).
Una considerazione importantissima che in pochi fanno: sappiate che gli attuali metodi agricoli sono figli della sponsorizzazione e della formazione degli operatori del settore negli ultimi 100 anni ad opera delle multinazionali della chimica (ad esempio Bayer e Monsanto); secondo voi hanno promosso metodi naturali che avrebbero portato ad una riduzione del consumo dei loro stessi prodotti chimici?? Oppure hanno manipolato e fuorviato, volutamente per impoverire i terreni e così vendere sempre più dei loro stessi fertilizzanti?
Apriamo gli occhi!
Per il trailer e i link per vedere “Kiss The Ground” su Netflix o scaricarlo, consiglio il sito: https://kisstheground.r36.it
La popolazione mondiale ha superato ormai i 7 miliardi di individui. Questo è il problema!
Volenti o nolenti, politiche green o meno, stiamo andando verso il punto di non ritorno.
E chi a spinto a tutto questo,no l’élite, no le 5 familiari più potenti del mondo,no i massoni o illuminati,no il forum di Davos ,medde più medde