domenica 22 Dicembre 2024

In Indonesia si moltiplicano le sconfitte legali per le aziende di olio di palma

In Indonesia, due aziende produttrici di olio di palma che avevano denunciato un funzionario locale per la revoca dei loro permessi si sono viste respingere l’azione legale. Queste si aggiungono a una lista crescente di imprese chiamate a rispondere delle violazioni legali e amministrative scoperte nel maggio 2021 sulle concessioni di palma da olio nella provincia della Papua occidentale. Nonostante le aziende abbiano spesso cercato di opporsi, da dicembre 2021 sono stati respinti almeno altri quattro ricorsi. Gli attivisti ambientali hanno accolto con favore il verdetto, definendolo un’opportunità per il governo di restituire le concessioni alle comunità indigene.

PT Anugerah Sakti Internusa (ASI) e PT Persada Utama Agromulia (PUA) avevano intentato cause separate il 29 dicembre scorso contro Samsuddin Anggiluli, il capo del distretto di South Sorong nella provincia della Papua Occidentale, che aveva ordinato la revoca dei permessi. I giudici che hanno esaminato i casi presso il tribunale amministrativo statale di Jayapura hanno stabilito la legittimità dell’azione di Samsuddin, soprattutto alla luce delle varie violazioni legali e amministrative da parte delle società. Le due imprese sono membri di un gruppo di piantagioni aziendali chiamato Indonusa Agromulia. Quest’ultimo ha deciso di non entrare a far parte della Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO) – il principale sistema di certificazione di sostenibilità al mondo per l’olio di palma – e di non stabilire la cosiddetta politica NDPE, che impegnerebbe il gruppo ad attività basate su zero deforestazione, mancato sviluppo di torbiere e cessazione dello sfruttamento di comunità e lavoratori.

Alle due aziende erano state concesse decine di migliaia di ettari di terra, rivendicate dalle popolazioni indigene in nome di quel diritto ancestrale incompatibile con l’espansione neoliberista. Adesso, la palla passa ancora una volta alle istituzioni, a cui gli attivisti chiedono di interpretare la recente serie di sentenze dei tribunali come un catalizzatore per approvare finalmente un disegno di legge sui diritti indigeni, che langue in parlamento da un decennio e che permetterebbe alle comunità locali di riprendere il controllo della terra e gestirla in autonomia.

[Di Salvatore Toscano]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

1 commento

Comments are closed.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria