Il settore dei cereali per la colazione meriterebbe più attenzione da un punto di vista nutrizionale e auspicabilmente anche più controlli e più regolamentazione, in quanto comporta un notevole impatto sulla salute trattandosi di prodotti di uso quotidiano per milioni di bambini e adulti.
Durante varie ricerche sull’industria dei cereali da colazione, ho scoperto con sorpresa che diverse autorità e personaggi di spicco del mondo scientifico negli Stati Uniti (nutrizionisti e medici), Paese in cui questo alimento è nato e si è affermato commercialmente, hanno fatto grande opposizione alle politiche industriali della Kellogg Company e di altri colossi dei cereali da colazione americani, quali Post o General Foods. Una di queste personalità fu il Dott. Jean Mayer, professore di nutrizione ad Harvard divenuto in seguito Presidente e Rettore della Tufts University, un medico che godeva di un’immensa influenza negli USA in questioni di alimentazione anche a livello governativo. Fu infatti Consulente del Governo durante la presidenza Nixon per vario tempo.
Nei mesi e anni successivi al lavoro di Mayer su obesità, zucchero e diabete, le aziende dei cereali come la Kellogg e altre subirono notevoli pressioni da parte dei movimenti dei consumatori e della stampa per ridurre il quantitativo di zucchero presente nei loro prodotti.
Negli Stati Uniti infatti esistono le class action, ossia delle azioni legali di classe da parte dei movimenti dei consumatori, che sotto assistenza di potenti studi di avvocati danno vita a delle cause legali contro grandi aziende e multinazionali, quando ritengano di subire torti o danni alla salute da parte di chi mette in commercio i prodotti di consumo (non solo alimenti). Negli USA spesso le class action hanno portato e ancora oggi portano a dei rimborsi per i consumatori con cifre da capogiro. E proprio nel caso della Kellogg e di uno dei suoi cereali per la colazione ce ne fu una nel 2008 che portò poi nel 2013 alla sentenza di risarcimento di ben 4 milioni di dollari per l’azienda americana colosso dei cereali: la Kellogg aveva mandato in onda in TV uno spot pubblicitario incentrato sul presupposto che uno dei suoi prodotti per la prima colazione, i Frosted Mini-Wheats, aiutasse i bambini ad ottenere voti migliori a scuola.
La scena si svolgeva in un’aula scolastica. In piedi alla lavagna, una maestra domandava alla classe: “Dove eravamo rimasti?” I suoi giovani studenti apparivano stanchi, accasciati sui banchi. Usavano le braccia solo per appoggiarvi la testa. Un ragazzino alzava rapido la mano e agitava le dita, con lo sguardo vivace e infervorato: “Eravamo al terzo paragrafo di pagina 57 e stava spiegando che le strutture in pietra costruite dagli antichi Romani si chiamavano acquedotti; e mentre lo stava scrivendo alla lavagna, le si è rotto il gesso in tre pezzi.” “Giusto”, diceva la maestra meravigliata. Allora una voce fuori campo trasmetteva il messaggio: “Uno studio clinico ha dimostrato che i bambini che hanno fatto una sostanziosa colazione con i cereali Frosted Mini-Wheats hanno migliorato il loro livello di attenzione di quasi il 20%. Li mantengono sazi. Li mantengono concentrati”.
Lo spot circolò in lungo e in largo in TV, su internet e persino sui lati dei cartoni del latte. C’era solo un intoppo: l’affermazione non era vera. Lo studio clinico citato nello spot pubblicitario dell’aula scolastica era stato, in realtà, commissionato e pagato dalla Kellogg. Ma la cosa davvero grave era che lo studio in questione riportava che almeno la metà dei bambini che consumavano scodelle di Frosted Mini-Wheats non presentavano miglioramenti di alcun genere nelle verifiche cui erano sottoposti per valutare la capacità di ricordare, pensare e ragionare prima e dopo avere consumato quei cereali. Solo un bambino su 7 otteneva un incremento del 18%.
L’ente che contestò e bloccò in definitiva lo spot della Kellogg fu la Federal Trade Commission, un ente di controllo e garanzia al servizio dei consumatori americani. La Commissione federale ha agito contro la Kellogg’s dopo che alcuni ricercatori e medici hanno sollevato il problema dell’obesità infantile, strettamente collegato ai messaggi pubblicitari lanciati spesso a sproposito dalle industrie alimentari.
Questa vicenda ci aiuta a comprendere come il mondo dei cereali per la colazione sia ormai un qualcosa di istituzionalizzato nella società dei Paesi occidentali. Nel senso che viene presentato come un fatto o abitudine salutare in ambito alimentare. Sebbene in Italia caffèlatte e biscotti sia forse la colazione più gettonata tra i bambini, quella a base di latte e cornflakes è sicuramente una classica colazione che milioni di bambini consumano ogni giorno. Ma ogni genitore dovrebbe sapere che in genere questi cereali soffiati per la colazione sono in realtà un dolce, non un cereale. Infatti, si tratta di prodotti che contengono tantissimi zuccheri aggiunti, arrivando talvolta ad essere costituiti per il 38% da essi (negli Stati Uniti si può arrivare al 50% di zucchero, come abbiamo visto).
Secondo la pubblicità il modo “per iniziare al meglio” la giornata è fare colazione con una tazza di latte e cereali Kellogg’s. Ma è davvero così? Ho provato ad analizzare al supermercato alcune confezioni di cereali dei marchi più noti, e come potete vedere nelle immagini che vi allego il contenuto di zucchero aggiunto è in molti casi davvero eccessivo.
Crusca e altri prodotti con fibre: più salutari?
Una categoria leggermente differente di cereali per la colazione è rappresentata dai bastoncini di crusca (di avena o frumento), che in teoria si denota come un prodotto un po’ più sano in quanto dovrebbe contenere solamente le fibre del cereale, che sono un elemento nutrizionale di grande valore per la salute. Ma solo in teoria questi prodotti vengono confezionati con le fibre, purtroppo. In pratica anche qui assistiamo ad una preparazione un po’ ingannevole e fuorviante per i consumatori, dal momento che non solo viene aggiunto tanto zucchero anche in questi prodotti (non meno di 20 g di zucchero su 100g), ma vengono addizionati anche con farine di mais o amidi. Pertanto, se il consumatore è convinto di acquistare “bastoncini di crusca di frumento (o avena)”, perchè sul frontale della confezione si ritrova a leggere proprio questa dicitura, nella realtà dei fatti acquista invece un prodotto arricchito di zuccheri e farina raffinata. Ecco ad esempio uno di questi prodotti appena descritti, come si può notare dalle immagini sottostanti:
Il muesli è infatti un ottimo alimento. Ricco di fibre e sali minerali, se associato al latte o allo yogurt diventa un alimento completo, perfetto per iniziare la giornata.
Chi fu l’inventore dei cereali Kellogg’s? Una storia che ha dell’incredibile…
Una storia davvero pazzesca quella dei Kellogg’s Corn Flakes e del loro visionario inventore: il medico John Harvey Kellogg. Egli era un fervente e devoto seguace della Chiesa Cristiana degli Avventisti del Settimo Giorno, un gruppo di cristiani protestanti americani. Inoltre, era un fervente vegetariano e scrisse oltre 50 libri su vari aspetti della salute e che incoraggiavano una dieta vegetariana, esercizio fisico, il prendere aria fresca e sole, bere 8-10 bicchieri di acqua al giorno, l’astinenza dal tabacco, alcol, tè e caffè.
Quello che forse non molti sapranno però è che il signor Kellogg era ossessionato anche dall’idea che i giovani potessero masturbarsi e assecondare i propri naturali impulsi sessuali. Demonizzava la carne come alimento perchè la considerava cibo eccitante che scatena le voglie sessuali e disse apertamente che i cereali invece avevano una salutare azione sedativa sugli impeti ormonali giovanili. Il dottor Kellogg diventò medico nel 1875. Successivamente studiò Chirurgia a Londra e Vienna ed eseguì 22 mila interventi chirurgici nell’arco della sua vita. Si spense all’età di 88 anni.
[di Gianpaolo Usai]