Diminuire l’uso di pesticidi non solo gioverebbe all’ambiente ma permetterebbe di continuare ad avere una produzione quantitativamente alta e qualitativamente migliore.
È quanto dimostra un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature sustainability, in cui è stato analizzato l’impatto a lungo termine di un’agricoltura sostenibile. Si tende erroneamente a credere che abbandonando i fertilizzanti chimici possano esserci conseguenze sulla produttività, ma si tratterebbe di una intuizione errata. I ricercatori coinvolti nello studio hanno raccolto e analizzato i dati di trenta diversi esperimenti a lungo termine portati avanti sia in Europa che in Africa. Si tratta di metodi di coltivazione nella prospettiva EI (Ecological intensification, intensificazione ecologica o intensificazione sostenibile) cioè procedimenti che garantiscano la massima produzione senza che questa abbia impatti ambientali devastanti, quindi mantenendo i possibili effetti ambientali al di sotto della soglia del recupero naturale.
Le pratiche sostenibili dal punto di vista ambientale utilizzate per sostituire o almeno alleggerire l’uso di sostanze chimiche, hanno dato modo ai ricercatori di potere constatare i benefici ecologici ma anche i diversi effetti positivi sulla resa delle colture base. È stato possibile confermare come le pratiche EI e in particolar modo l’aumento della diversità delle colture, specialmente delle piante che fissano l’azoto tra le colture e l’aggiunta di letame e di compost per la fertilità, possano sostituire i fertilizzanti, specialmente quelli in cui il macronutriente principale è l’Azoto (N). L’intensificazione ecologica potrebbe quindi aiutare a riportare l’agricoltura in uno “spazio operativo sicuro” per l’umanità, senza che vi siano pericolosi cali nella produzione, concludono i ricercatori.
Un’ulteriore ragione per incrementare e impegnarsi davvero sugli obiettivi che l’Unione Europea si è posta, toccando anche il delicato capitolo dell’uso dei pesticidi. Proprio pochi giorni fa, il 22 giugno, è stato presentato il Pacchetto Protezione della Natura Nature Protection Package, l’insieme delle iniziative legislative che la Commissione UE ha stabilito per mettere in pratica la Strategia sulla biodiversità e la Farm to Fork. Da quanto deciso a Bruxelles, sarebbe stato confermato l’obiettivo fissato inizialmente, in cui si prevedeva di diminuire del 50% l’uso dei pesticidi chimici entro il 2030 in tutto il territorio dell’UE, per quanto ogni paese sarà lasciato libero di muoversi come meglio crede. Ogni Stato membro potrà infatti fissare il proprio target, basta che rispetti la soglia decisa dalla Commissione entro la data stabilita, quella di diminuire almeno del 35% l’uso dei pesticidi chimici.
[di Francesca Naima]