Alimenti per l'infanzia, cereali da colazione, dolciumi vari, acqua in bottiglia, caffè e tè, gelati, cibi surgelati, gelati, snack e cibi per animali domestici. Potremmo continuare ancora con l’elenco, ma in realtà basta aprire le credenze di casa per capire che Nestlé è davvero una multinazionale che ha a che fare con una lista quasi infinità di alimenti. Controllando le etichette vi sorprenderete di quanti prodotti diffusi con i marchi più diversi riportino in piccolo, da qualche parte della confezione, la Nestlé come casa madre. Fondata in una piccola località della Svizzera francese di no...
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E bere acqua del rubinetto…così..tanto per iniziare??
La riduzione dell’inquinamento da plastica dipende anche da noi: avete provato a bere dell’acqua da una bottiglia di plastica dimenticata nel bagagliaio dell’auto? Noterete un disgustoso gusto di plastica: le vostre papille gustative lo percepiscono unicamente perche’ un qualcosa di chimico le ha sollecitate, cioe’ e ‘ entrato nel vostro corpo, e col tempo potrebbe causarvi nel fegato un “regalino” senza speranza. Molti sparano a zero sull’acqua del rubinetto, che pero’ in base alle normative deve sottostare a limiti sugli inquinanti piu’ stringenti di quelli delle acque in bottiglia; aggiungiamo poi che se l’acqua e’ gassata e magari fredda le vostre papille non avvertiranno piu’ alcunche’ sappia di plastica…Buona bevuta!
Io sto sempre bene attento a evitare di comprare qualsiasi loro prodotto. C’è sempre un alternativa negli scaffali.
Vero, purtroppo spesso si corre il rischio di passare dalla padella alla brace, il cibo industriale, monouso, scatolato etc. è per molti una comodità irrinunciabile.
Sarebbe interessante sperimentare lo smaltimento in proprio, ovvero ognuno smaltisca i propri rifiuti in casa propria, forse ci renderemmo conto del danno ecologico che produciamo ogni giorno.
Ed anche il rifiuto riciclabile, alla fine è solo greenwashing
Grazie G.F.
Si è vero, in un articolo ci possono essere dei refusi, capita anche nei libri… ne aggiungo un altro, la sede in svizzera è a Vevey, non Velvey
ma consiglierei a noi, gentili lettori, di non attaccarci a questi errori di battitura, e guardare la sostanza.
Il dramma è che spesso non si vedono i danni immensi che questo sistema di multinazionali mondiali infligge al pianeta e quindi a noi.
Ovviamente non si vedono perché l’informazione/disinformazione, la pubblicità, i governi, le associazioni, anche spesso ONG…sono pagate da loro (sempre le multinazionali)
Quindi quando leggiamo un articolo come questo, pensiamo che i nostri figli o nipoti dovranno emigrare su Marte o altri pianeti extra-terra perché le grandi multinazionali questo pianeta (la terra) lo hanno consumato e riempito di scorie… Che bello! I progetti sono pronti ed anche cinema e letteratura da tempo lo stanno indicando.
Che ne dite di eleggerci il capo del governo invece di farlo fare alle stesse organizzazioni di cui sopra? (multinazionali/banche/etc.)
Mi sembra un articolo che strizza l’occhio ad una falange ben precisa che attualmente è in linea con la narrativa ufficiale.
Molto interessante.
un gallone NON equivale a quasi 4mila litri!
ca. 4 Litri
Non abbassatevi al livello dei giornaloni: un gallone equivale a poco meno di 4 litri, non 4000.
Perche tu non sbagli mai?
Puo capitare penso… se fossero solo gli errori di conversione quelli dei giornaloni.
Proprio perchè conosco i giornaloni sono abbonato anche all’Indipendente online. Desideravo solo segnalare l’errore alla redattrice dell’articolo affinchè potesse correggerlo, non certo rivendicare la mia infallibilità. Speravo ricollegandomi alla pagina di trovare l’articolo corretto, non la sua reazione piccata.
ma qual’è il nickname della giornalista ?
Hai ragione. Non dovrebbe essere difficile (nè vergognoso) correggere un errore. Mi sembra utile segnalarlo.
Non volevo essere scortese, comunque io sono un lettore come voi. Non Gloria Ferrari 😉