Si chiama Mo.Ri.net (Monitoraggio, censimento, raccolta e avvio al Riciclo delle reti fantasma: i pescatori protagonisti della salvaguardia del mare) ed è il progetto coordinato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) volto a contribuire al ripristino degli habitat marini compromessi. Mo.Ri.net ha preso ufficialmente il via a giugno 2022 e si concentra in Sardegna, nello specifico nelle aree marine protette dell’Isola dell’Asinara e di Capo Carbonara così come in alcune zone limitrofe. I rifiuti depositati in mare e che spesso rimangono a occupare i fondali rappresentano una delle problematiche più devastanti e difficili da fronteggiare sia dal punto di vista della prevenzione che della risoluzione. Motivo per cui l’ISPRA non solo intende agire in modo concreto raccogliendo e gestendo i rifiuti marini, ma coinvolgendo in modo diretto i pescatori. Mo.Ri.net prevede un intenso lavoro di sensibilizzazione sul tema, con svariate attività divulgative. Adottare un approccio “ecosistemico” è alla base del nuovo progetto appena avviato dall’ISPRA con l’università di Siena e il Nucleo Carabinieri Subacquei di Cagliari come partner.
Attraverso campagne a bordo di pescherecci e immersioni subacquee ha preso il via la prima parte del Mo.Ri.net, che con indagini oceanografiche e analisi prevede innanzitutto di monitorare e censire i rifiuti marini. I rifiuti galleggianti e depositati sul fondo marino hanno un grave impatto ambientale e danneggiano l’ecosistema e gli habitat, minacciando specie protette. Quando possibile ne avverrà la rimozione grazie anche all’azione dei pescatori e dei carabinieri subacquei e se idonei al riciclo i rifiuti marini avranno una seconda vita, passaggio in mano al Consorzio PolieCo (Consorzio Nazionale per il Riciclaggio di Rifiuti di Beni in Polietilene). Se impossibili da recuperare invece, i rifiuti raccolti saranno avviati verso un corretto processo di smaltimento. Ora che il progetto è teoricamente strutturato e il primo capitolo pratico ha preso il via, seguiranno azioni concrete di rimozione di rifiuti plastici, reti fantasma, attrezzi da pesca persi o abbandonati, fino ad arrivare alla divulgazione di un efficace piano operativo finalmente in linea con il rispetto ambientale, anche attraverso l’introduzione di misure innovative per la pesca.
Il progetto Mo.Ri.net è interno al Bando del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e per la Pesca (FEAMP) e vede il finanziamento di 460.600 euro per la durata di 18 mesi. Il FEAMP rappresenta uno dei “Cinque fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) che si integrano a vicenda e mirano a promuovere una ripresa basata sulla crescita e l’occupazione in Europa”. In quanto uno degli strumenti ideati dalla Commissione Europea nella Strategia Europa 2020, il FEAMP mira alla realizzazione degli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nel rispetto delle linee stabilite dalla Politica Comune della Pesca e dalla Crescita Blu.
[di Francesca Naima]
Bel progetto, che sarà pagato dai contribuenti e graverà sulle spalle dei bambini europei…
E se si facessero pagare le tasse alle multinazionali che inquinano? E magari glielo impedissimo?