Il governo Draghi dispone di altre 72 ore per portare a termine la conversione in legge del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 (decreto Aiuti). Per questo motivo, ha azzerato la discussione parlamentare e posto la fiducia sul provvedimento prima alla Camera dei Deputati – approvata lo scorso 11 luglio con 266 voti favorevoli e 47 contrari – e poi al Senato della Repubblica, che si riunirà domani per il voto. Mancano poche ore e il Movimento 5 Stelle non sa ancora se prenderà parte alla votazione o uscirà dall’Aula. Nel frattempo, ha messo le mani avanti, sostenendo che il non-voto non significhi abbandono della maggioranza. Matteo Salvini ha subito spezzato quest’equazione, dichiarando: «Se i 5S non votano il decreto, allora fine, parola agli italiani. Si va alle urne». Discussioni e ipotesi che non nascondono la natura poco incisiva del provvedimento, così come le incertezze sulle proposte future. Ieri, Draghi ha incontrato i sindacati, rinviando però la discussione su cuneo fiscale, precarietà del lavoro e salario minimo al prossimo vertice, quando dovrebbero aprirsi dei tavoli di lavoro comuni.
Durante l’incontro, il presidente del Consiglio ha promesso, entro fine mese, un nuovo «corposo» decreto-legge riguardante salari e pensioni. Un’azione al limite del possibile e dell’efficienza, dal momento in cui un provvedimento studiato in modo frettoloso potrebbe rilevarsi inutile e alimentare il malcontento generale, in un periodo in cui i cittadini vedono ridursi il proprio potere d’acquisto giorno dopo giorno a causa dell’inflazione, che a giugno ha raggiunto il valore record di +8%. «Numeri non ci sono stati fatti. Ci si è fermati a temi come la difesa del potere d’acquisto, la precarietà, il salario minimo. Al momento non abbiamo risposte e risultati non ce ne sono», ha dichiarato il segretario generale della CGIL Maurizio Landini. Mentre a Roma si promette, a Madrid si annuncia un piano per mitigare le conseguenze dell’inflazione sui cittadini. «Sono perfettamente cosciente delle difficoltà quotidiane della maggioranza della popolazione, dato che il salario vale sempre meno e il paniere diventa ogni volta più caro», ha dichiarato il primo ministro Pedro Sanchez durante il dibattito sullo stato della Nazione. In quest’occasione, Sanchez ha annunciato che verrà rivisto l’uso dei climatizzatori e incentivato lo smartworking, mentre da settembre fino alla fine dell’anno i treni locali e a media percorrenza saranno gratuiti (rimborso del 100% sull’acquisto). A queste misure, si aggiunge poi la previsione di imposte straordinarie sui profitti extra di grandi società energetiche e grandi gruppi finanziari, idea accarezzata anche in Italia dal governo Draghi ma poi fatta sparire nella stesura finale del Decreto Bollette, con buona pace dei cittadini e tanti ringraziamenti da parte di Eni, che nel primo trimestre del 2022 ha registrato un utile netto adjusted di 3,27 miliardi di euro, in crescita rispetto al periodo precedente grazie al «forte scenario prezzi».
In attesa di scoprirne di più sulle promesse fatte dall’esecutivo, domani il Senato voterà la conversione del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, un provvedimento che stringe sul reddito di cittadinanza, accompagna il Superbonus alla porta e prevede alcuni bonus sociali. Per quanto riguarda la prima misura, il testo introduce delle modifiche in materia di offerte di lavoro congrue proposte ai percettori del sussidio, che potranno essere avanzate anche da datori di lavoro privati. Così, il loro rifiuto entrerà nel calcolo delle tre proposte che comporta la decadenza del beneficio. Relativamente al Superbonus, invece, è stata riaperta (in parte) la cessione del credito, dopo la pressione degli addetti ai lavori. Si aggiungono poi i bonus una tantum dal valore di 200 euro per i lavoratori, pensionati e beneficiari del reddito di cittadinanza e dal valore di 550 euro per una classe ristretta di lavoratori part-time. Infatti, i destinatari sono coloro che nel 2021 hanno avuto un contratto a tempo parziale ciclico verticale, quindi hanno lavorato part time in alcuni mesi dell’anno (e negli altri sono rimasti a casa). Alle imprese verrà, invece, riconosciuto un buono di 10.000 euro in cambio della partecipazione a “manifestazioni fieristiche internazionali di settore organizzate in Italia” entro il 31 dicembre.
[di Salvatore Toscano]
A questo punto c’è da chiedersi che fine fanno i miliardi tanto sbandierati in arrivo.
Non ho mai visto mettere tante pezze ad un coperta a brandelli,è tutto fatto studiato per accontentare tutti e nessuno per far sì che la svendita programmata continui a discapito degli italiani e proceda secondo
i piani , spiegate per esempio al popolo perché L acqua che e deve restare pubblica si privatizza … a già lo dice L Europa dei migliori… ma fatemi il piacere . E ho detto tutto
grazie S.T. articolo chiarificatore della situazione di incosciente inefficienza dell’esecutivo.
proporrei però una modifica del titolo:
Sostituirei “Il DL aiuti” con “La testa di”
Infatti sembra proprio che lo pseudo/ineletto capo governo attenda istruzioni dai vertici multinazionali USA in merito alla prossima svendita di altri pezzi della sua cara Italy.