In Italia non accenna a fermarsi la protesta dei tassisti, che chiedono la cancellazione dell’articolo 10 contenuto nel disegno di legge Concorrenza. Secondo le organizzazioni sindacali, la disposizione aprirebbe alla liberalizzazione del trasporto pubblico, a vantaggio delle multinazionali. A Roma, le proteste si sono intensificate nelle ultime 24 ore: i manifestanti, provenienti da tutta Italia, hanno bloccato il centro della capitale, facendo esplodere diverse bombe carta e intonando cori contro il governo e contro Uber, al centro dello scandalo Uber files. Le forze dell’ordine hanno risposto schierando camionette e agenti in tenuta antisommossa per l’intero tratto di strada compreso tra Palazzo Chigi e Piazza Venezia. Le proteste continueranno anche nella giornata odierna, mentre la maggioranza sarà riunita per discutere il nodo dell’articolo 10 contenuto nel Ddl Concorrenza.
Roma, prosegue la protesta dei tassisti: Palazzo Chigi blindato, petardi e fumogeni. Polizia schierata #taxi #tassisti #localteam pic.twitter.com/QjzkttoBHm
— Local Team (@localteamtv) July 13, 2022
Al vertice dovrebbero partecipare anche Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, e Teresa Bellanova, viceministro che nei giorni scorsi ha incontrato i rappresentanti dei tassisti non trovando però alcun accordo. In seguito alla mancata intesa, le associazioni sindacali hanno confermato lo sciopero di 48 ore che ha bloccato la maggior parte delle corse nel paese tra il 5 e il 6 luglio. Nel frattempo, con una mail inviata al ministero delle Infrastrutture, dell’Interno e agli enti locali minori, i rappresentanti dei tassisti hanno comunicato la proclamazione di un nuovo sciopero generale per i prossimi 20 e 21 luglio. Il recente scandalo di Uber files – 124 mila documenti sottratti alla multinazionale che dimostrerebbero l’utilizzo da parte della società di metodi considerati poco etici per affermare il proprio dominio – non fa altro che alimentare il malcontento dei tassisti, che nei giorni scorsi hanno scioperato in tutta Italia. A Napoli, circa 500 taxi hanno occupato piazza del Plebiscito, mentre a Milano il servizio è risultato introvabile per diverse ore.
[di Salvatore Toscano]