Il 16 e il 17 luglio si è svolto a Napoli il II Congresso nazionale di Ancora Italia, partito nato “dal basso” lo scorso anno e sviluppatosi nel silenzio dei media e dell’opinione pubblica. In migliaia, tra curiosi e iscritti al movimento, hanno affollato il Palapartenope, dove sono intervenuti diversi esponenti della politica italiana, tra cui l’eurodeputata Francesca Donato e Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista. Francesco Toscano e Mario Gallo, rispettivamente presidente e segretario nazionale di Ancora Italia, hanno invece introdotto la discussione del programma politico e le linee di indirizzo verso le prossime elezioni, che dovrebbero avvenire nel 2023, crisi politica permettendo. Ad ogni modo, come emerge dal manifesto, il partito ha le idee chiare sul principio da seguire: la piena sovranità nazionale, raggiungibile attraverso l’uscita da Unione europea e NATO e la realizzazione di un modello economico lontano dalla “logica del vincolo esterno che umilia il principio di autodeterminazione dei popoli”.
Lo scorso 9 giugno, la senatrice ex-M5S Bianca Laura Granato ha aderito ad Ancora Italia, che ha fatto così il suo ingresso al Senato con “Uniti per la Costituzione-C.A.L. (Costituzione, Ambiente, Lavoro)-Alternativa-P.C.-Ancora Italia-Progetto SMART-I.d.V.”, un insieme di forze politiche che copre 13 dei 321 seggi a Palazzo Madama e condivide alcuni punti programmatici comuni, relativi all’idea di crisi irreversibile del globalismo, neoliberismo e dell’unipolarismo a trazione statunitense. «Noi di Ancora Italia vogliamo tornare a una politica solida, partecipata, con sezioni territoriali che vivono, dove la gente può discutere e formarsi, rappresentando così dei corpi intermedi – indispensabili per la democrazia – seri», ha dichiarato il presidente di Ancora Italia Francesco Toscano in un’intervista a L’Indipendente. Al centro, dunque, la partecipazione fisica, perno dei partiti novecenteschi che negli ultimi anni ha lasciato spazio alla dimensione virtuale, e la lotta alla disillusione politica, con l’obiettivo di convincere i cittadini a credere nuovamente nella res pubblica, partecipandovi attivamente. «Lo scopo del sistema attuale è di impedire ai singoli di esercitare, organizzandosi, una forma di contropotere democratico rispetto alla violenza tecnica della finanza, con il risultato di allontanarli dalla vita pubblica», ha poi aggiunto Francesco Toscano.
Nella relazione congressuale di Ancora Italia si legge: “In un periodo storico caratterizzato dalla presenza di un governo pericoloso, nemico delle libertà fondamentali ed eterodiretto dall’esterno, il nostro dovere è quello di organizzare il crescente dissenso presente nel nostro Paese intorno ad una prospettiva di radicale cambiamento da perseguire con metodi democratici e partecipativi, nel rispetto di quella Costituzione ripetutamente tradita da Draghi e dai suoi ministri“. Il partito è nato a poche settimane di distanza dall’insediamento dell’ex presidente della Banca Centrale Europea (BCE) a Palazzo Chigi, e adesso guarda alle prossime elezioni, ribadendo tuttavia l’impegno permanente rivolto verso i cittadini, a prescindere dall’appuntamento elettorale e dalla copertura mediatica.
[di Salvatore Toscano]
Il non fidarsi è giustificato dal passato. Ma il non schierarsi vuol dire lasciare tutto com’è è. A vantaggio delle lobby ed elite.
Quindi evidentemente contro i cittadini e la libertà di ognuno. Mi pare evidente che si debba dar fiducia, e lottare. Non farsi schiacciare ancora.
Una sorta di Italexit.
Difficile fidarsi anche se alcuni di loro non mi dispiacciono…ma davvero difficile fidarsi
Nel programma descritto nell’articolo manca un deciso riferimento alla libertà di scelta terapeutica e all’assoluta contrarietà all’obbligo “vaccinale” e alla digitalizzazione dell’identità individuale.
Mi spiace, ma dopo la delusione del 2018 ormai è chiaro che il voto è solo un modo per incanalare il dissenso e poi farsi bellamente gli affari propri e di chi in parlamento ti ci tiene! Aspetterò alla finestra che tutto collassi e poi magari vedremo il da farsi, ma non parteciperò più al loro sporco gioco!
Anch’io penso che siano altri i partiti e movimenti antisistema. Ancora Italia, già Vox Italia e già qualcos’altro, sta raccattando un po’ tutti, dai comunisti ai grillini, molti presenti ed inerti in Parlamento nei due anni e mezzo di massacro dell’Italia.
I movimenti nati “dal basso” sono altri, per esempio 3V.
Forse è giunta l’ora di dare vita a un movimento dal nome inequivocabile: CONTRARI