È stato accertato il nesso tra la vaccinazione contro il Covid-19 e l’insorgere di trombocitemia autoimmune in un ragazzo di 16 anni residente a Pisa, che ora dovrà essere risarcito dal ministero della Salute in base a quanto previsto dalla legge 210/92. A rendere nota la vicenda è il Codacons, che rappresenta legalmente il ragazzo. Secondo quanto ricostruito dal Dipartimento militare di medicina legale di La Spezia, infatti, il giovane ha riportato “una reazione avversa grave potenzialmente innescata dalla procedura stessa anche se come fattore concausale in soggetto fino ad allora perfettamente sano”. Il danno subito è quindi “ascrivibile alla ottava categoria della tabella A allegata al Dpr 30 dicembre 1981 n 834” per “Menomazione permanente dell’integrità psicofisica”.
Il Codacons ha infatti riferito all’agenzia di stampa Adnkronos che il giovane, uno sportivo che aveva sempre goduto di ottima salute, aveva ricevuto nel luglio 2021 una dose unica di vaccino Moderna. Nell’agosto successivo si erano manifestati i primi sintomi della reazione avversa, con la comparsa di puntini rossi sugli arti. I sintomi erano peggiorati al punto da richiedere il ricovero dopo una visita al Pronto soccorso di Pisa, dove era stato rilevato un valore piastrinico nel sangue di 1000/mm3 (quando il valore minimo dovrebbe essere di 150 mila). Dopo aver effettuato gli esami il giovane, che è rimasto ricoverato fino al 18 ottobre 2021, ha ricevuto una diagnosi di piastrinopenia autoimmune in seguito alla quale i medici, sospettando un nesso con il vaccino anti-Covid, avevano inviato una segnalazione all’Aifa (Agenzia italiana del farmaco). Ulteriori accertamenti effettuati presso il Reparto di Oncoematologia dell’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova e la perizia effettuata dal Dipartimento militare di medicina legale di La Spezia hanno confermato la diagnosi.
Ora il giovane potrà ricevere gli indennizzi per danni da vaccinazione così come previsto dalla normativa vigente, i quali ammonteranno a circa 1500 euro bimestrali per i prossimi 15 anni.
[di Valeria Casolaro]
Il povero indennizzo è una magra consolazione rispetto al danno e la violenza subita. Senza contare che non c’è punizione per i responsabili.