In Spagna è stato trovato un fossile che potrebbe appartenere al più antico essere umano identificato in Europa. La scoperta, la quale si deve a un gruppo di ricercatori della Fondazione Atapuerca, è avvenuta nel sito Sima del Elefante, tra le montagne di Atapuerca vicino alla città di Burgos, a nord del paese, e ha portato alla luce un frammento osseo facciale lungo una decina di centimetri. Gli archeologi stanno analizzando i resti parziali del volto e, se la datazione preliminare dovesse essere confermata – circa 1,4 milioni di anni fa -, questi sarebbero i più antichi mai scoperti in Europa, poiché batterebbero l’osso mascellare scoperto nel 2007 nella stessa area, e risalente a 1,2 milioni di anni fa.
Nello specifico, il fossile è stato rinvenuto in un’area dal terreno argilloso, a due metri di profondità da dove è apparsa la mascella del 2007, un punto più profondo rispetto ai precedenti ritrovamenti fatti nello stesso sito. Le analisi hanno convinto i ricercatori che, molto probabilmente, l’osso apparteneva a un ominide geneticamente più vicino agli umani moderni come l’Homo antecessor, che ad antenati quali l’Homo habilis. Sicuramente saranno necessarie analisi più approfondite al fine di indicare il periodo più preciso durante il quale l’individuo in questione è vissuto. La datazione, che avrà luogo presso il Centro nazionale di ricerca sull’evoluzione umana (CENIEH) a Burgos, a 10 chilometri da Atapuerca, dovrebbe durare dai sei agli otto mesi. Le analisi del CENIEH, secondo la Fondazione, permetterà anche di identificare la specie primitiva a cui apparteneva l’individuo, e di comprendere e scoprire ulteriori e importanti particolari sull’evoluzione umana nel continente europeo.
[di Eugenia Greco]