martedì 5 Novembre 2024

Sorpresa: gli italiani leggono più libri e tornano a comprarli in libreria

I dati parlano chiaro: rispetto al periodo pre pandemico leggiamo molto di più. Anche se i primi mesi del 2022 non sono riusciti ad eguagliare i numeri record del 2021 (come era prevedibile accadesse), gli italiani si dedicano molto di più alla lettura rispetto al 2019. Secondo le stime raccolte dall’Associazione Italiana Editori (AIE), nei primi sei mesi di quest’anno l’editoria (dai romanzi ai saggi, acquistati nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione) ha venduto il 3,6% di copie in meno rispetto all’anno scorso. Ma, rispetto al 2019, il dato resta positivo, con un 14,5% in più di copie vendute (pari a 670 milioni di euro, 30 milioni in meno rispetto al 2021 ma 86 in più rispetto al 2019).

Quello di quest’anno è un calo, rispetto al 2021, che ci si aspettava: durante il periodo pandemico gli italiani hanno trascorso molto più tempo a casa e molte attività all’aperto sono state sostituite con quelle “indoor”. In quell’anno le copie vendute erano state quasi 48 milioni: 1,7 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2022, che però registra un +5,8 milioni rispetto al 2019.

Fonte: AIE, Associazione Italiana Editori

Ma c’è un altro dato interessante. Negli ultimi mesi è cambiato in parte anche il modo in cui acquistiamo i libri. I dati, in controtendenza rispetto alle aspettative, mostrano che le vendite online sono state in piccola parte sostituite dal recupero delle librerie fisiche.

A proposito di questo: con un approfondimento di ottobre del 2021, vi avevamo raccontato che tra il 2012 e il 2017 ad aver chiuso erano state circa 2300 librerie. Una crisi che, senza distinzioni, aveva toccato – e continua a farlo – l’Italia intera, da Nord a Sud. Le chiusure avevano poi subito una forte impennata dopo le restrizioni imposte durante la pandemia, fatali per molti commercianti. Mettendo da parte i grandi colossi, per i librai indipendenti infatti è spesso difficile fare i conti con mancati investimenti e gli elevati costi di gestione degli spazi fisici (gli affitti per esempio). Oltre a questo, nel tempo ha inciso sulla sorte delle librerie il nostro modo di fare acquisti, che si è orientato sempre più sull’online.

Tuttavia le librerie online hanno venduto nei primi sei mesi libri per 284,8 milioni a prezzo di copertina: cifre che, a livello di quote di mercato, si traducono per le librerie online in una discesa dal 47% al 42,5% (cioè 43 milioni di ricavi in meno), mentre per quelle fisiche ad una risalita dal 47,8% al 52,8% (passate a 353,8 milioni, 21 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2021).

I fumetti hanno trainato la crescita della vendita di libri, con un +23,7% rispetto all’anno precedente e +245,4% rispetto al periodo pre-pandemia. Allo stesso modo meritano un riconoscimento anche la narrativa straniera (+4,8% rispetto al 2021 e del 26,2% rispetto al 2019) e le guide turistiche, che con la fine delle restrizioni hanno venduto il 100% in più.

Fonte: AIE, Associazione Italiana Editori

[di Gloria Ferrari]

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