Quella degli indigeni dello stato del Borneo malese del Sarawak è una battaglia che va avanti da moltissimo tempo, ma sembra essere giunta – almeno per il momento – ad un lieto fine: attivisti e ONG della zona, grazie alla raccolta di immagini e video catturate con droni, il 9 luglio sono riusciti a denunciare [1] alla polizia delle attività illegali di disboscamento ai danni di una foresta protetta. I fotogrammi forniti come prova mostravano la ditta di legname Samling, che i locali definiscono “il gigante malese del legname”, predisporre attrezzature e materiale intorno alla zona per procedere con il disboscamento.
Gli indigeni, appartenenti principalmente alla comunità Penan, esultano per aver impedito, ancora una volta, i soprusi di una grossa società, facendo prevalere la salvaguardia della natura. Per loro infatti disboscare il Borneo significherebbe colpire nel profondo la propria cultura – di cui le foreste fanno parte a pieno titolo – e mettere a rischio il sostentamento di intere famiglie.
I Penan sono infatti indigeni che vivono di caccia, agricoltura e pesca, e risiedono in quelle zone praticamente da sempre. Ad oggi la popolazione è composta da circa 10-12 mila individui, la cui vita à strettamente legata a quella delle foreste. Tuttavia, nonostante questo legame, il Governo del Sarawak fatica ancora a riconoscere i loro diritti territoriali, permettendo lo sfruttamento commerciale del legname nelle loro terre.
La Samling, in sua difesa, ha respinto tutte le accuse [2], negando di avere avuto anche solo l’intenzione di invadere delle terre indigene. Ma i Penan hanno fatto sapere che la società ha rimosso tutte le sue attrezzature e abbandonato l’area il 15 luglio, il giorno prima della manifestazione che si sarebbe dovuta tenere proprio in protesta. Potrebbe non essere una coincidenza, ma alcuni locali sostengono che i governi del Sarawak e della Malesia abbiano finalmente deciso, nei prossimi mesi, di inserire l’area all’interno di un nuovo progetto di conservazione, approvato [3] dalla International Tropical Timber Organization.
È difficile dire con certezza che non riaccadrà più, soprattutto perché non è la prima volta che i Penan si ritrovano a dover difendere a denti stretti la propria terra. Le comunità, che vivono lungo il confine di quest’area, hanno intrapreso azioni simili contro l’invasione di Samling proprio l’anno scorso, ma le lotte contro i “signori del legno” in diverse parti della foresta vanno avanti ormai dal 1991.
[di Gloria Ferrari]