È uscito il tredicesimo numero del Monthly Report: la rivista de L’Indipendente che ogni mese fa luce su un tema che reputiamo di particolare rilevanza e non sufficientemente trattato sul mainstream. Con la suola delle scarpe: questo è il titolo del nuovo numero che attraverso il prezioso formato del reportage vuole approfondire e raccontare cinque contesti molto diversi tra loro, uniti dalla comune tematica del cambiamento climatico e della tutela ambientale. Il numero oltreché in formato digitale è disponibile anche in formato cartaceo spedito in abbonamento (tutte le info su come riceverlo a questo link).
L’editoriale del nuovo numero: Taccuino, penna e scarpe buone
Il buon giornalismo è quello che si fa consumando la suola delle scarpe. Questo è il primo insegnamento che i caporedattori di un tempo consegnavano ai giovani che intendevano imparare il mestiere. Nel gergo giornalistico, per definire un ragazzo che si avvicinava alla professione iniziando a collaborare con una redazione, si diceva che aveva cominciato ad “andare a bottega”. Come se si parlasse di un apprendista meccanico. Non era un modo di svilire la professione, ma di portarla alla sua giusta dimensione, quella di un’attività che ha proprie regole e propri attrezzi di lavoro fondamentali. Un taccuino, una penna e un buon paio di scarpe, innanzitutto. Prima di cimentarsi con il giornalismo di redazione, fatto di telefonate, ricerche, consultazioni di documenti e interviste era buona norma farsi le ossa andando a cercare storie poco raccontate e imparare a costruirsi la propria cassetta degli attrezzi a partire dall’osservazione e dal racconto della realtà in presa diretta. Oggi il giornalismo che prevede l’uso delle scarpe non lo fa quasi più nessuno. Le redazioni sono composte nella quasi totalità da persone che stanno dietro lo schermo, incaricate di produrre quante più notizie possibili alla massima velocità. Una realtà che ha diverse cause, innanzitutto le risorse economiche sempre più scarse a disposizione dei giornali (mandare in giro dei giornalisti costa) e, forse soprattutto, la convinzione che sia una spesa non redditizia, in un giornalismo che oramai basa la sua sostenibilità sul numero di click ottenuti dagli articoli e non premia i contenuti di qualità. Il risultato è un mondo dell’informazione dominato da giornali che fanno articoli in fotocopia, dove il genere dell’inchiesta e del reportage perdono spazio e qualità a vantaggio di una informazione preconfezionata, di palazzo e autoreferenziale.
Come sempre su L’Indipendente andiamo controcorrente e questo numero è dedicato interamente a reportage scritti da giornalisti che hanno perso tempo e consumato le suole delle proprie scarpe visitando i luoghi di cui parlano, attraversandoli e parlando con le persone che li vivono. Vi portiamo così dentro a cinque storie differenti, accomunate dal filo rosso della questione ecologica, ma che dimostrano come essa sia intimamente connessa ad altre questioni decisive, a cominciare dai diritti umani, dalla protezione dei beni comuni e dalla giustizia sociale. Dalla lotta degli indigeni per difendere l’Amazzonia, dai predatori governativi e dagli interessi delle multinazionali, alla storia incredibile del grande lago Ex-Snia sorto dal nulla nel cuore di Roma e della battaglia per renderlo bene comune, passando per il diario di guerra che ci racconta l’emergenza continua e fuori dai radar mediatici della Terra dei Fuochi in Campania, fino al nostro viaggio per capire, oltre gli stereotipi, chi sono e cosa chiedono i ragazzi che hanno affollato il Climate Social Camp di Torino. Cinque reportage per portare il lettore a conoscere altrettante storie importanti e per difendere un modello di giornalismo che cerca di intercettare la verità delle cose e la vita concreta delle persone, provando a cogliere e raccontare i fenomeni sociali più gravi ma anche le energie positive che si sprigionano dalla base della società. Buona lettura.
L’indice del nuovo numero:
- Reportage dall’immaginario
- La lotta contro la devastazione petrolifera dei popoli amazzonici parla a tutti noi
- Immaginare un mondo più giusto: reportage dal Climate Social Camp di Torino
- Diario di guerra dalla Terra dei fuochi campana
- Nei campi del Salento, tra gli ulivi mangiati dalla Xylella
- Roma, l’incredibile storia del Lago ex SNIA
Il mensile, in formato PDF, può essere scaricato dagli abbonati a questo link: lindipendente.online/monthly-report/