venerdì 22 Novembre 2024

La contro-globalizzazione cinese che sfida l’ordine neoliberale 

Alla luce delle crescenti tensioni commerciali, emerse dapprima con l’amministrazione Trump e in seguito con Biden, si è parlato molto di de-globalizzazione, ovvero di una contrazione degli interscambi commerciali e finanziari internazionali. La realtà tuttavia risulta più articolata di quanto si possa credere.
Una tendenza di relativa de-globalizzazione si è palesata con lo scoppio della pandemia. Lockdown generalizzati, chiusura di tratte aeree e di porti di rilevanza mondiale hanno effettivamente generato una contrazione degli scambi e dei consumi. Più recentemente, il conflitto russo-ucrai...

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12 Commenti

  1. Le dicotomie buoni/cattivi sono fuori tempo massimo nel 2022. Il fulcro è sempre e comunque la gestione del potere

  2. Articolo troppo sbilanciato verso i “buoni” cinesi… ma nessuna considerazione verso le politiche prepotenti ed ingannevoli con cui la Cina sta portando avanti l’accaparramento delle risorse mondiali e dei trucchi finanziari e politici con cui privatizza aree sovrane di altri paesi (di terra e di mare)? Nessun commento sul fatto che l’individuo in Cina non conta nulla e conta solo la collettività? La cultura occidentale-cristiana ci ha insegnato l’importanza dell’individuo e certi valori per noi imprescindibili; l’impero cinese da migliaia di anni insegna che l’imperatore ed il popolo cinese vengono sopra il singolo…. troppa differenza per abbracciare acriticamente le politiche cinesi.

    L’articolo poi è troppo concentrato a parlare del primo satana americano (vero – ci sarebbe da aggiungere tutto quello che sappiamo sulla guerra batteriologica e sui laboratori….) dimenticando che anche quello cinese è un satana da cui tutelarsi.
    Concordo con chi ha scritto sopra che cambiano i padroni (e cambiano le tecniche e la comunicazione) ma l’obiettivo finale è comunque egemonia a qualunque costo.

    Ultima nota: temo la cattiveria americana che potrebbe usare QUALUNQUE mezzo per non perdere la propria predominanza globale (e quindi anche il proprio vantaggio di predatore colonialista)

  3. Dipingere gli ex “buoni” i cattivi (usa) e gli ex “cattivi” buoni, mi sembra l inizio di un operazione alla Gattopardo – se vogliamo che tutto resti com è, bisogna che tutto cambi.

  4. Il collettivismo di stampo cinese non è comunque un modello auspicabile. Gestione pandemica, repressione delle libertà individuali, mancanza di discussione all’interno della società sono caratteristiche che stanno convergendo fra i due schieramenti economici.

    Quello che serve è un concetto vero di cooperazione non competitiva in cui l’adesione alle varie forme di aggregazione sociale avvenga attraverso il consenso del singolo. È necessario realizzare una rete globale delle idee dive le singole componenti locali che godono del consenso dei singoli possano dialogare fra loro senza sopraffarsi ma trovando sistemi di cooperazione simbiotica.

    Se noi europei avessimo la forza di staccarci dalla visione liberista a traino USA e creassimo una nuova visione collaborativa decentralizzata e diffusa sul territorio che scavalchi l’attuale concetto di Nazione, saremo realmente il faro per la nuova umanità.

    • Ottima e condivisibile riflessione, al netto di…..”Se noi europei avessimo la forza di staccarci…” non credo sia una questione di forza, ma di volontà e di possibilità, dato lo stato attuale di subordinazione politico-economica. In ogni caso l’Italiuccia resterebbe subordinata e succube di altre politiche centralizzate EU da cui sta traendo più danni che vantaggi.
      Il concetto di cooperazione non competitiva è comunque una chiave di volta, e un cambio di paradigma che perfino la fisica quantistica ci sta indicando…chissà se lo coglieremo mai.

      • Tarcisio, condivido appieno le sue parole. In merito alla cooperazione, siamo così restii a cambiare un paradigma così obsoleto come quello del “chi è più forte vivrà, chi è debole morirà”, la cooperazione, la simbiosi in natura è più forte di qualunque altro fattore. Ma ovviamente noi tendiamo a pensare di essere superiori, di dominare gli elementi e agire sempre al di là di queste leggi, povero uomo, sempre così arrogante e presuntuoso.

  5. Sarebbe bello se la Cina lottasse per il multilateralismo, sicuramente sarebbe un mondo più equo e giusto. Quello che però ritengo decisamente più probabile è che la Cina si sostituirà lentamente agli USA, divenendo di fatto la grande potenza egemone. Cambiano i padroni ma i problemi restano grosso modo gli stessi

  6. Sarebbe bello se la Cina lottasse per il multilateralismo, sicuramente sarebbe un mondo più equo e giusto. Quello che però ritengo decisamente più probabile è che la Cina si sostituirà lentamente agli USA, divenendo di fatto la grande potenza egemone. Cambiano i padroni ma i problemi restano grossomodo gli stessi

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