Il Salentotek 2022 è l’ennesimo free party che si è trovato ad avere a che fare con interventi polizieschi aggressivi e apparentemente immotivati. A denunciare gli scontri avvenuti all’evento sono gli stessi organizzatori, i quali segnalano che sotto ferragosto gli agenti siano intervenuti per bloccare la festa a colpi di manganellate. I partecipanti sono giunti nelle campagne di Castrì, Lecce, sabato 13 agosto, un avvento che ha immediatamente catturato l’attenzione del sindaco locale, Andrea De Pascale, il quale si è ufficialmente espresso in favore della soluzione naturale del programma musicale. «I ragazzi sono tutti lì, probabilmente sono un migliaio, l’evento è già in corso e io non sono per niente preoccupato: chiedono di rimanere fino a martedì e probabilmente la cosa migliore, la più logica da fare, è monitorare la situazione e lasciarli stare», aveva dichiarato De Pascale aveva dichiarato all’ANSA.
Nonostante le rassicurazioni del primo cittadino, testimonianze sul campo raccontano una verità differente, più sfaccettata. Nelle chat interne si parla di una carica vera e propria fatta di lacrimogeni e «mazzate alla cieca», di un atto di tradimento da parte delle autorità che, almeno fino all’attimo in cui è esplosa la repressione, sembravano intente a intavolare una concertazione strategica e dai risvolti pacifici. Nel loro comunicato, gli organizzatori non parlano di fumogeni e comunque riportano uno scenario meno apocalittico di quello dipinto su alcuni social, tuttavia non mancano di riconfermare che i membri della festa abbiano avuto a che fare con un’avanzata di polizia che si è velocemente tradotta in manganellate e feriti. Una verità documentata anche da alcuni video dei quali L’Indipendente è entrato in possesso, insieme al referto rilasciato dal Pronto Soccorso che testimonia il trauma cranico “post aggressione” subito da un partecipante alla festa.
La posizione conciliante degli agenti presenti sul posto sembrerebbe essere venuta meno in occasione di un episodio in cui la folla si è diradata per proteggersi dalla pioggia battente. Approfittando del momento di bassa intensità, la squadra del reparto mobile avrebbe alzato gli scudi per avanzare verso i generatori elettrici con l’obiettivo di staccare coattamente l’energia, una mossa che non solo avrebbe posto fine alla festa, ma che avrebbe anche potenzialmente danneggiato la strumentazione musicale messa in campo.
I presenti hanno posto resistenza, gli organizzatori hanno fatto scudo coi propri corpi alle attrezzature e alcune frange sparute non hanno mancato di cercare di resistere. L’operazione delle Forze dell’ordine si è dunque consumata con risultati controproducenti, causando molteplici feriti. Dopo l’assalto, la situazione si è nuovamente calmata e le due parti hanno concordato sul portare avanti il Salentotek fino alle 17.00 di lunedì 15 agosto. L’evento si è dunque concluso anzitempo rispetto alla programmazione prevista inizialmente.
I partecipanti alla festa segnalano da più parti che le autorità abbiano impedito ai presenti di portare via i rifiuti accumulati, un divieto coerente con la legge, ma che ha imposto la creazione di quegli ammassi di immondizia che spesso vengono usati dai notiziari per dipingere i free party come esempio di inciviltà e follia. Dal canto loro, gli organizzatori tengono a ricordare che la matrice di queste feste sia di natura pacifista e che le repressioni subite siano il sintomo della “paura di un popolo che si sa organizzare senza il bisogno di uno Stato che controlla”.
[di Walter Ferri]
Quello che non capiscono ai vertici, è che se non lasciano sfogare, in un modo o nell’altro, la rabbia accumulata in questi anni di repressione, un giorno o l’altro esploderà tutta insieme e allora si, che saranno cavoli amari!