Per via delle opere di tutela messe in campo per preservare le risorse dalle quali dipende la loro stessa esistenza, i popoli nativi costituiscono un ingranaggio fondamentale nella custodia della biodiversità e degli ecosistemi e per contrastare i cambiamenti climatici. Tuttavia, la ricchezza delle terre in cui vivono fa gola a multinazionali e governi, che mettono in campo qualsiasi intervento, anche coercitivo, per appropriarsene: è il meccanismo implicito dell’economia neoliberista, che si nutre di risorse a basso costo e, perciò, da ottenere a qualsiasi costo. Ben lungi dall’essere rassegn...
Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci (al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.
Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.
L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.
Grazie Casolaro per questo contributo per la comprensione del meccanismo globale di controllo e sfruttamento. I sistemi e gli organismi sovranazionali sono ovviamente controllati (lo dice la parola) dalle multinazionali finanziarie, farmaceutiche, belliche della logistica…etc
Qui si tratta di una battaglia, di volta in volta, locale e concettuale. Le popolazioni autoctone (ma anche molti comuni italiani…per es.) sono tuttora parte del territorio (più o meno) naturale. Anche il concetto stesso di protezione della natura implica che l’uomo si consideri ALTRO dalla natura. Ma le popolazioni autoctone SONO (parte del)la natura. La distruzione per lo sfruttamento della natura coinvolge quindi direttamente queste genti.
Comprendiamo bene che partendo dall’istruzione, a tutti i livelli, che è gestita secondo logiche multinazionali… è difficile costruire la consapevolezza che siamo la natura. Ma incredibilmente la consapevolezza sta aumentando al ritmo dell’aggressività del turbocapitalismo…(neoliberismo, globalismo…great reset…) Chi vincerà?
Forse la soluzione è sovranazionale, visto che gli stati hanno ampiamente dimostrato di voler dividere la torta o perlomeno partecipare alla festa. Tante frange di popolazione produttiva sono state impoverite ed emarginate. Chissà che una forma di organizzazione non avvicini questi ai dimenticati della terra. Penso rimanga l’ultimo riscatto che si può tentare per contrastare il grande reset…
Si, se esistesse qualche ente sovranazionale con dei fini diversi da quelli delle nazioni (arricchimento e sete di potere). Pultroppo fin’ora tutti gli enti sovranazionali che conosco si sono rivelati, se possibile, persino peggiori e più pericolosi delle stesse nazioni, basi pensare al WEF, al FMI o all’attualissimo OMS.
Non so quanto potranno resistere senza che una qualche nazione non prenda le loro difese. Il grosso dell’opinione pubblica li ignora quasi completamente e i vari enti pseudo sovragovernativi (tipo AIA, ONU, ecc.) non fanno nulla senza qualche sponsor che li finanzi. Per cui, o qualche nazione sacrifica la propria ingordigia neoliberista è prende le loro difese, o è solo questione di tempo prima che finiscano come triste ricordo nei libri di antropologia.