Noi moderati è, per apporto di consensi, il quarto e ultimo partito della coalizione di centro destra. Dopo aver analizzato i programmi elettorali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, la redazione de L’Indipendente continua il suo lavoro di riflessione critica in vista di un voto consapevole alle elezioni del 25 settembre. Di seguito, il programma ufficiale di Noi moderati.
Carta d’identità: Noi moderati
Capo politico: Maurizio Lupi
Orientamento: centro
Ultima legislatura:
- Unione di Centro: 3 senatori
- Coraggio Italia: 9 deputati
- Noi con l’Italia: 3 deputati
- Italia al centro: 3 deputati e 8 senatori
Coalizione: centro destra insieme a Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia
Slogan e programma
“Per l’Italia”
Giovani e istruzione
- Contributo dello Stato per l’assegno unico universale al 2% del PIL.
- Detrazioni per le spese scolastiche fino a 1500 euro a studente.
- Investimenti in infrastrutture scolastiche e sportive.
- Agevolazioni per l’accesso al mutuo per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie.
Economia e lavoro
- Aumento del 10% della retribuzione degli insegnanti e nuovo sistema di premialità per gli avanzamenti di carriera.
- Sostituzione del reddito di cittadinanza con misure più efficaci.
- Innalzamento delle pensioni minime, sociali e di invalidità.
- No a patrimoniali ma riduzione della pressione fiscale.
- Super-ammortamento al 110% dell’investimento per costruire asili aziendali per le famiglie residenti nel territorio dove si trova la sede dell’impresa o delle sue unità produttive.
- Introduzione di due mesi di congedo di paternità.
- Sostenibilità del debito pubblico per evitare scostamenti di bilancio.
Diritti
- Parità salariale.
- Sì ai decreti sicurezza contro l’immigrazione illegale: controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi.
- Creazione di hot-spot nei territori extra-europei per valutare le richieste d’asilo.
- Lotta al cyberbullismo.
- Diritto alla disconnessione.
- Nel programma mancano riferimenti ai diritti della comunità lgbt. La linea del centro destra in materia è conservatrice, a difesa della “famiglia tradizionale”.
Beni comuni
- Sì al nucleare di terza e quarta generazione.
- Sì ai termovalorizzatori e rigassificatori.
- Raggiungimento dell’obiettivo di 10GW annui di potenza incrementale data dalle rinnovabili e aumento, fino a 25 miliardi di metri cubi, della capacità di raccolta dell’acqua piovana.
- Costruzione di un hub unico per la logistica portuale del sud.
- Favorire la concorrenza, soprattutto nel trasporto ferroviario regionale.
Politica estera
- Atlantismo e sostegno all’Ucraina.
- Processo d’integrazione europea e riduzione del deficit democratico delle sue istituzioni.
- Superamento del Patto di Stabilità e del parametro del 3% deficit/PIL.
Politiche sanitarie
- Aumento dello stipendio del 10% agli infermieri.
- Introduzione della figura dello psicologo di base che affiancherà il medico di base.
- No all’obbligo vaccinale da Covid-19, secondo il principio del convincere per non costringere.
- Sviluppo della sanità territoriale.
Riforme costituzionali proposte
Autonomia differenziata e semi-presidenzialismo (modello francese), che stravolgerebbe la natura e la centralità parlamentare della Repubblica.
Considerazioni
Noi moderati rappresenta, per bacino di consensi, una sorta di stampella a un tavolo a tre – formato da FdI, Lega e FI – che si appresta a raccogliere almeno il 40% dei voti alle elezioni del 25 settembre. Inevitabilmente, il suo peso all’interno della coalizione non può che essere marginale e questo rende difficoltoso, se non impossibile, realizzare quelle misure presenti nel proprio programma non proprio allineate con la narrativa principale del centro destra (si pensi all’apertura verso la concorrenza, bocciata invece da Fratelli d’Italia). Mancano poi le idee sui finanziamenti (o coperture) per le proposte avanzate.
Infine, è interessante notare come venga richiamato, all’interno del programma di tutto il centro destra e quindi di Noi moderati, il “valore della cristianità” per poi essere affiancato a misure quali la “creazione di hot-spot extraeuropei per la gestione dei richiedenti asilo”, ignorando di fatto come questi diventino presto dei grandi incubatori di ingiustizie sociali alle porte dell’Europa.