sabato 2 Novembre 2024

Speciale elezioni, l’identikit dei partiti: Azione-Italia Viva

L’intesa tra Carlo Calenda ed Enrico Letta per le elezioni del 25 settembre è durata pochi giorni. Poco male per l’ex viceministro dello sviluppo economico, che ha trovato in Matteo Renzi un alleato per tentare la scalata verso le istituzioni romane. Così, Azione e Italia Viva parteciperanno insieme alle prossime elezioni. La redazione de L’Indipendente ne ha analizzato il programma, proponendo diversi spunti di riflessione in vista di un voto consapevole.

Carta d’identità: Azione-Italia Viva

Capo politico: Carlo Calenda

Orientamento politico: “Terzo polo”

Ultima legislatura:

  • Italia Viva*: 32 deputati e 15 senatori

*Al Senato gruppo col PSI e alla Camera gruppo con Italia c’è

  • Azione*: 6 deputati e 5 senatori

*Al Senato gruppo con +Europa e alla Camera gruppo con +Europa e Radicali italiani

Coalizione: nessuna

Slogan e programma

“Italia sul serio”

Giovani e istruzione

  • Incentivi all’imprenditorialità giovanile.
  • Maggiori servizi di orientamento scuola-lavoro.
  • Azzeramento dell’Irpef per gli under 25 e dimezzamento per gli under 30.
  • Scuola dell’obbligo fino a 18 anni.
  • Zero tasse per tre anni per i giovani che avviano un’attività imprenditoriale.
  • Insegnamento obbligatorio dell’educazione finanziaria al fine di promuovere l’alfabetizzazione economica delle future generazioni.
  • Soggiorno gratuito di due giorni a Roma, per i giovani fra i 18 e i 25 anni, “per far conoscere la Capitale d’Italia”.

Economia e lavoro

  • Modifica del reddito di cittadinanza: esclusione dalla misura in caso di rifiuto del primo lavoro proposto.
  • Sì alla riforma delle concessioni balneari approvata dal governo Draghi (ddl Concorrenza, che recepisce la direttiva Bolkestein) e alla liberalizzazione del trasporto pubblico non di linea.
  • Sì al salario minimo.
  • Lotta all’evasione fiscale: “le risorse devono tornare nelle tasche dei contribuenti onesti”.
  • Investimenti in infrastrutture, con particolare riguardo per il Mezzogiorno.
  • Riduzione dell’IVA, con eliminazione su assorbenti e prodotti di igiene femminile.
  • “Aumento significativo dei salari di tutto il corpo docente”.
  • Investimenti per la parità salariale.
  • Taglio del cuneo fiscale e riforma dell’Irpef, imposta sul reddito.

Diritti

  • Sì allo Ius Scholae “per chi abbia frequentato per almeno 5 anni un percorso di formazione in Italia”.
  • “Cittadinanza a tutti gli studenti stranieri che hanno svolto e completato gli studi universitari in Italia”.
  • Lotta alla omotransfobia.
  • Voto per i fuori sede.
  • Estensione del congedo di paternità.
  • Nessun riferimento a matrimoni egualitari, omogenitorialità, eutanasia e legalizzazione della cannabis.

Beni comuni

  • Maggiori investimenti nelle energie rinnovabili.
  • Sì ai termovalorizzatori, rigassificatori e trivelle.
  • Sì al nucleare, per un “giusto mix con le fonti rinnovabili”.
  • Riduzione delle bollette energetiche.

Politica estera

  • Sì all’aumento delle spese militari e al raggiungimento, entro il 2025, del target NATO del 2% del PIL.
  • Europeismo (con tanto di svolta federale delle sue istituzioni) e atlantismo.
  • Sì alla difesa comune europea.
  • No alla rinegoziazione del PNRR.
  • Promozione, a livello europeo, di un price cap a tutto il gas importato.
  • Accordi di cooperazione con i Paesi di origine degli immigrati e di transito.

Politiche sanitarie

  • Sviluppo dei servizi sanitari di prossimità (medicina territoriale).
  • Istituzione dello psicologo di base.
  • Nessun riferimento alla gestione di eventuali nuove ondate di Covid-19, all’obbligo vaccinale o al green pass.

Riforme costituzionali proposte

Superamento del bicameralismo perfetto (come richiesto dal referendum bocciato del 2016) e quindi della doppia  votazione Camera-Senato in materia legislativa; modifiche al Titolo V della Costituzione, a distanza di 20 anni dall’ultima riforma; elezione diretta da parte dei cittadini del presidente del Consiglio.

Considerazioni

Azione-Italia Viva è l’unica formazione politica in corsa alle elezioni che esplicitamente ha rinnovato l’appoggio al Jobs Act, chiedendo l’adozione dei decreti attuativi. La misura, al centro di diverse critiche per il favoreggiamento della precarizzazione, venne approvata dal governo Renzi nel 2014. Dopo l’ultimo, in ordine cronologico, dietrofront di Letta sul Jobs Act, Matteo Renzi è rimasto solo nell’appoggio alla misura, proprio come un capitano al timone della sua nave. Nel programma di Azione-Italia Viva manca, invece, una presa di posizione sui temi civili: il paragrafo “Tutelare i diritti civili e combattere le discriminazioni” è lungo appena due righe e mezzo. “È necessario approvare quanto prima una legge contro l’omotransfobia, istituire l’Autorità nazionale indipendente per la tutela dei diritti umani e adottare iniziative di prevenzione e contrasto di ogni linguaggio d’odio”. Un po’ poco per il Terzo polo, sedicente liberale, che sfocia anche nella contraddizione: Matteo Renzi è stato uno dei principali responsabili dell’affossamento in Senato del disegno di legge Zan (scaricato a favore della proposta di Ivan Scalfarotto) e intrattiene noti rapporti con il principe saudita Mohammed Bin Salman, definito da Amnesty International come il “principe assassino”. Per quanto riguarda il fenomeno migratorio, Calenda e Renzi propongono degli “accordi di cooperazione con i Paesi di origine e di transito”, misura che potrebbe sfociare facilmente in altri Memorandum, come quello siglato dal governo del dem Gentiloni nel 2017 (quando Renzi faceva ancora parte del Pd e Calenda era viceministro).

Non ci sono stati, invece, problemi di spazio per il viaggio di due notti a Roma per i giovani tra i 18 e i 25 anni pagato dallo Stato. Così come per il leitmotiv di questa campagna elettorale: l’ossimoro tra obiettivi green, tutela del paesaggio e l’installazione di rigassificatori o il ricorso alle trivelle, nonostante i pericoli per la salute e per l’ambiente.

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