Quando la sera rientriamo a casa, a conclusione di una faticosa giornata lavorativa o trascorsa appresso a figli e commissioni, c’è una cosa che diamo per scontato: inseriamo le chiavi nella serratura e supponiamo che la porta si apra da lì a breve. La stessa sensazione e la stessa certezza di movimento, pensiamo ancora, con molta probabilità devono provarla tutte le persone che ritornano a casa, tutti quei cittadini che un tetto sopra la testa ce l’hanno. Una sicurezza che non vale però per chiunque.
Oltre a chi una casa non ce l’ha, c’è chi invece rischia di perdere la propria. Quello degli ...
Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci (al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.
Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.
L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.
Io proprietario di un appartamento messo in affitto mi ritrovo a pagare mutuo e spese condominiali e non ricevere l’affitto da un anno. Come indicato nell’articolo, possiamo essere noi privati responsabili del welfare ? Se non procedo allo sfratto perderò la casa io che non riuscirò più a pagare le spese e di conseguenza anche l’inquilino…
grazie G.F.
era proprio quello che ci mancava per terminare il quadro…
per distruggere un Paese smonta: scuola, sanità e diritto alla casa…
che altro?