domenica 24 Novembre 2024

Recensioni indipendenti: L’inizio della fine delle armi nucleari (documentario)

Questo breve, drammatico e attualissimo documentario di 56 minuti del 2019, diretto dal regista spagnolo Alvaro Orus, attivista e collaboratore dell’agenzia di stampa Pressenza, composta interamente da volontari che si battono per la pace, la nonviolenza e i diritti umani. Disponibile sottotitolato in italiano su YouTube. “L’inizio della fine delle armi nucleari” racconta la storia di come le Nazioni Unite siano riuscite a far approvare agli Stati Membri un nuovo trattato che metta al bando le armi nucleari e, attraverso la loro breve storia, porta a conoscenza dello spettatore l’impegno dell’attivismo antinucleare, nato quasi contemporaneamente ai primi test effettuati dagli scienziati che avevano creato una vera e propria arma di distruzione di massa. Il documentario riporta le testimonianze e le interviste dei tanti giornalisti e scienziati, inclusa la commovente testimonianza dell’attivista ormai novantenne Setsuko Thurlow, sopravvissuta al bombardamento atomico di Hiroshima il 6 agosto 1945, che animati da una ottimistica certezza, sono convinti che gli sforzi fatti della Campagna Internazionale per Abolire le Armi Nucleari (ICAN), premiata con il Nobel per la Pace nel 2017, possa trasformare il Trattato per vietare la proliferazione di queste armi, in legge internazionale.

Nonostante il prestigioso riconoscimento, Governi definiti “potenze nucleari”, tengono comportamenti ambigui lasciando all’oscuro i propri cittadini delle loro reali decisioni. Il 7 luglio 2017, 122 paesi hanno votato a favore del TPNW (Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari), 1 voto contrario (Paesi Bassi) ed 1 astenuto (Singapore). Altri Stati, tra i quali Russia, Cina, Stati Uniti, Corea del Nord, Regno Unito e Francia, non hanno partecipato alle negoziazioni ed hanno dichiarato che non firmeranno il trattato. La procedura per rendere operativo il divieto è quindi andata avanti, purtroppo con una posizione contraria fin dall’inizio da parte dell’Italia, il 22 gennaio 2021 entrava comunque in vigore il Trattato. Il documento proibisce agli Stati di sviluppare, testare, produrre, fabbricare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare armi atomiche, o anche permettere che esse siano posizionate sul proprio territorio.

Sono tre i Paesi membri della NATO a disporre di armi nucleari: gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia. Ma la deterrenza atomica dell’Alleanza si basa anche sulla condivisione nucleare degli Usa in Europa. Tra coloro che ospitano gli ordigni atomici di Washington c’è anche l’Italia. L’Alleanza ovviamente non comunica quante sono le testate presenti nei singoli Paesi, e nemmeno la loro localizzazione. Secondo varie ricostruzioni fatte da organi di stampa, gli ordigni atomici nelle basi italiane sarebbero tra le 70 e le 90 unità e sempre secondo alcune stime, si ipotizzano individuate nelle basi militari di Aviano, nei pressi di Pordenone, e quella di Ghedi, vicino a Brescia. Il regista Alvaro Orus conclude il documentario mostrandoci cosa si può fare per contribuire all’entrata in vigore del trattato e per stigmatizzare le armi nucleari fino alla loro definitiva eliminazione perché i danni e le conseguenze che deriverebbero dal loro utilizzo sono incalcolabili.

[di Federico Mels Colloredo]

 

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