In Canada questa settimana sono iniziate le udienze per stabilire se il ricorso all’Emergencies Act da parte del governo canadese, invocato lo scorso febbraio per bloccare le proteste dei camionisti e della popolazione civile contro l’obbligo vaccinale, sia stato legittimo o meno. L’intento è quello di stabilire se i poteri eccezionali voluti dal premier Justin Trudeau siano stati rispettosi dei principi costituzionali. La Commissione per l’emergenza dell’ordine pubblico, guidata dall’ex giudice della Corte d’Appello dell’Ontario, Paul Rouleau, ha tenuto la prima udienza pubblica giovedì ad Ottawa ed esaminerà le circostanze che hanno portato Trudeau a invocare l’Emergences Act a febbraio in risposta alle manifestazioni del “Freedom Convoy”: la giuria ascolterà le dichiarazioni di 65 testimoni, tra cui i partecipanti al convoglio, i residenti di Ottawa, agenti delle forze dell’ordine, funzionari municipali e provinciali e ministri del governo federale. Anche lo stesso Trudeau sarà chiamato a rispondere alle domande durante le sei settimane di audizioni pubbliche. «Questa fase critica farà luce sugli eventi che hanno portato alla dichiarazione di emergenza dell’ordine pubblico ed esplorerà a fondo le ragioni addotte per la dichiarazione», ha affermato martedì Rouleau in una nota.
Cara Zwibel, direttrice del programma per le libertà fondamentali presso la Canadian Civil Liberties Association, ha affermato che l’associazione fin dall’inizio ha considerato ingiustificato il ricorso allo Statuto approvato dal governo canadese nel 1988. «Vorremmo sapere il motivo per cui le normali vie legali preesistenti non sono state utilizzate per affrontare le cose invece di invocare l’Emergencies Act», ha dichiarato la Zwibel in un’intervista all’emittente Al Jazeera.
Le proteste erano iniziate ad Ottawa lo scorso fine gennaio contro le sempre più stringenti misure anti-Covid e, in particolare, contro l’obbligo di vaccinazione: i manifestanti chiedevano la fine di tutte le restrizioni e le dimissioni del Primo ministro canadese. Di conseguenza, avevano occupato le strade del centro di Ottawa per diverse settimane e eretto blocchi ai valichi di frontiera nelle province dell’Ontario e dell’Alberta. In seguito all’attivazione dell’Emergencies Act, le forze dell’ordine hanno preso misure drastiche per porre fine ai blocchi, arrestando decine di partecipanti e disponendo il blocco dei conti correnti degli organizzatori del convoglio. Trudeau ha difeso l’iniziativa del governo, asserendo che era «la cosa responsabile da fare». «Dopo settimane di attività pericolose e illegali è diventato chiaro che le autorità locali e provinciali avevano bisogno di più strumenti per ristabilire l’ordine e mantenere le persone al sicuro», aveva affermato.
Secondo Zwibel, le audizioni sono importanti in quanto spingeranno il governo a spiegare le ragioni dell’introduzione della legge sulle emergenze. La stessa ha anche aggiunto, però, che si aspetta che il governo cercherà di nascondere alcune informazioni «sulla base della sicurezza nazionale e sulla base delle deliberazioni del gabinetto o delle confidenze del gabinetto». Ha spiegato, dunque, che una cosa molto importante che verrà verificata è la trasparenza del governo sui documenti. Alla fine di giugno, la Commissione aveva annunciato che il governo avrebbe rilasciato i documenti alla giuria, ma non è chiaro se questi verranno resi pubblici. La commissione ha tempo fino al 6 febbraio 2023 per presentare un rapporto finale al governo canadese, comprese eventuali raccomandazioni.
L’emergenza sanitaria e le misure restrittive che sono state messe in atto per contrastarla hanno causato proteste in tutto il mondo, anche nei Paesi occidentali. A posteriori e senza più la pressione dello stato emergenziale, stanno venendo al pettine i nodi relativi ai dubbi di costituzionalità della gestione pandemica da molti sollevati già da tempo. Anche in Italia, diverse sentenze passate in sordina cominciano ad ammettere l’illegittimità dei Dpcm e dei decreti Covid, senza però che tutto ciò venga messo in risalto dai media mainstream, evidentemente ancora impegnati ad avallare acriticamente una narrazione filo governativa. Pare, tuttavia, che ci sia una forte spinta ad analizzare criticamente quanto accaduto durante gli anni “pandemici” e, in questo senso, le audizioni canadesi sono sicuramente un buon punto di partenza. Inoltre, è in corso un’indagine parlamentare separata sul “Freedom Convoy” e sulla risposta delle autorità.
[di Giorgia Audiello]