Si moltiplicano i casi di cronaca e gli esempi di manifestazioni che anche in Italia si fronteggiano sulla questione del diritto all'aborto. Lungo tutto lo Stivale decine di associazioni "pro vita" - talvolta aiutate da lauti finanziamenti pubblici - lanciano campagne che vanno dai manifesti pubblicitari, a iniziative come i cimiteri dei feti, fino a vere e proprie pressioni pscicologiche sulle donne incinte che intendono abortire. Campagne che prendono ispirazione da quanto negli USA succede da decenni, con i gruppi contrari all'aborto che non si limitano a criticare la legge ma, avendo assun...
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Povera Italia, in mano a trogloditi 🙁
grazie G.F.
La questione è molto seria e questa strumentalizzazione politica, da parte di certa destra retriva, è un ulteriore tentativo di peggiorare e di avvilire la condizione della donna. E’ un altro clamoroso esempio di ipocrisia eletta a valore fondante una società di deficienti aggressivi. (deficienti di scienza, filosofia, sociologia,…etc..etc…). Voler avocare allo stato la gestione della psiche, della salute, della scelta esistenziale (che spesso è risposta al bisogno, alla violenza, alla malattia, all’insicurezza…) della persona è la violenza più subdola e più devastante. In ogni forma.
(Superfluo il riferimento alle “prove generali” tipo: obbligo vaccinale, sostenuto con le più assurde e false e corrotte ipocrisie…, al neo-nazismo…ed alle varie tessere…pass…etc…etc…)
Buon giorno.
Tanto per cominciare anziché pro-vita dovrebbero chiamarsi no-aborto
Ora con i cartelloni antiaborto, a pranzo a mangiare agnello.
Il loro “rispetto” per la vita è profondo quanto una pozzanghera.