Uno studente universitario di Roma ha messo per iscritto e accorpato in interessanti spunti statistici le sue vicessitudini alla ricerca di un posto letto nella capitale. Settimane spese tra annunci online, telefonate e visite agli alloggi disponibili, che dipingono un quadro fatto da prezzi fuori controllo, tuguri illegali spacciati per camere e una selva di affaristi pronti a richiedere ogni tipo di servizio a chi cerca casa, specie se di sesso femminile. Una ricerca che l’autore ha pubblicato sul forum Reddit e che, dietro suo esplicito consenso, pubblichiamo anche su L’Indipendente, consapevoli che si tratta di dati privi di un reale valore statistico, ma certamente indicativi di quella che è la situazione che riguarda migliaia di studenti che in tutta Italia si trovano alle prese con la ricerca di un alloggio in queste settimane di inizio corsi.
“Roma è diventata in tempi recenti una delle più costose città per quanto riguarda gli affitti, e molto spesso noi studenti abbiamo difficoltà ad accedere agli alloggi DISCO o alternativamente a stabilirci in zona. Casi simili si sono verificati notoriamente a Bologna e a Milano. Altra città è Padova, dove diversi studenti si sono accampati davanti il rettorato per protesta. Insomma, tutto il mondo è paese, e la situazione di Roma che sto portando è una tra le tante. Probabilmente una di quelle più care, ma si tratta di un manifesto cambiamento dovuto probabilmente al ritorno della didattica in sede e l’abolizione della didattica mista e a distanza. Questo ha costretto molti vecchi studenti come me a tornare in sede, mentre molti nuovi sono stati costretti a trovare una dimora.
Questo ovviamente ha portato i proprietari di tutta Italia ad alzare i prezzi in modo vertiginoso e qui sembra palesarsi un’altra realtà di cui si parla spesso: c’è chi può e chi non può. Chi può va avanti, chi non può s’attacca, insomma. Ecco forse un po’ troppe persone si stanno attaccando in questo periodo.
Premessa: alle questioni del tipo «ci sono sempre stati questi prezzi», «vi dovete adattare» e «venite a Roma a fare festa/siete radical chic che andate a fare la pazza vita/statevene a casa invece di andare a far sperperare soldi per l’università» rispondo:
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No! Non è vero che i prezzi sono sempre stati così. Né nei centri, né nelle periferie. C’erano camere intorno al raccordo di 200 euro e in zone centralissime se non addirittura vicino le università i prezzi sono sempre stati abbordabili. Senza contare che nel resto d’Italia il problema è analogo. Si tratta di un problema comune a moltissimi studenti e lavoratori fuorisede, se non tutti.
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Ci si può adattare quanto possibile, ma anche le doppie raggiungono prezzi inimmaginabili. Si può cercare nelle periferie, ma anche lì è impossibile trovare prezzi umani. Si può cercare in altri comuni, ma le borse di studio non sarebbero valide se non si risiede nel comune dove vengono effettuati gli studi. Si può cercare ai confini con altre regioni ma si verrebbe ad aggiungere un prezzo maggiore per i mezzi, se presenti, senza contare che vanificherebbe lo scopo di avere un posto comodo per raggiungere l’università. L’ultima opzione sarebbe restarsene a casa ed essere pendolare. Ecco questo sarebbe possibile se ci fossero mezzi per raggiungere quotidianamente ogni mattina in tempi brevi la città di studi.
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Nessuno studente sta a Roma per fare festa. Nessuna delle persone che fuorisede che conosco è a Roma per questa ragione. Senza contare che gran parte dei fuori sede a Roma sono lavoratori e non giovinastri scalmanati. Pochi universitari hanno un alto reddito, mentre i lavoratori in condizioni simili, invece, non guadagnano decine di migliaia di euro al mese ed è già tanto se riescono a mettere da parte uno stipendio pari al costo dell’affitto di un monolocale o, in alcuni casi, addirittura di una camera.
Conosco persone che lavorano e a stento riescono a pagare l’affitto della casa in cui si trovano. Senza contare le notizie più recenti su uno studente che si è tolto la vita proprio per ragione della “competizione” universitaria. Insomma, ci tengo a sottolineare come questa raccolta sia una sola goccia nel mare di caos che si sta virificando in questo periodo. Tra pressioni sociali ed economiche difficilmente un giovane riesce a mantenersi a galla e mi fa tanta tristezza che non si riesca a farlo notare. Una ragazza su un gruppo di affitti di Roma ha pubblicato una sua foto. Molti su quei gruppi chiedono foto per confermare che sei «studentessa di bella presenza». È stata attaccata con commenti oggettivamente disgustosi e sessisti. Ma è il problema generale e più grande che andrebbe inquadrato: la situazione è così grave che una ragazza deve mettersi in mostra per provare a ottenere una stanza. Insomma, credo ci sia poca attenzione sui macro-problemi che si stanno creando negli ultimi anni per gli studenti universitari e per i lavoratori fuorisede”.
[di Karijumi]