Gli Stati Uniti hanno dispiegato in Europa la 101ª divisione aviotrasportata per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale: i 4.700 soldati della divisione erano stati schierati in Romania già dallo scorso luglio, ma pochi giorni fa, in un’intervista alla CBS News, il comandante della seconda Brigata Combat Team, il colonnello Edwin Matthaidesse, ha affermato che i soldati sono «pronti a combattere la prossima notte se c’è un’escalation militare o un attacco alla NATO». Il vicecomandante della divisione, il generale di brigata John Lubas, ha aggiunto che le forze USA sono pronte «a difendere ogni centimetro del terreno della NATO». «Abbiamo capacità uniche, come le nostre capacità di attacco aereo. Siamo fanteria leggera, ma ancora una volta portiamo con noi questa mobilità per i nostri aerei e capacità di attacco aereo», ha spiegato Lubas. Il rischio di un conflitto diretto tra Russia e Nato diventa in questo modo sempre più concreto, sebbene non vi siano prove della volontà imminente o a medio termine di Mosca di voler attaccare un territorio Nato: ciò, infatti, non risulta né dalle dichiarazioni del Cremlino né da fonti di intelligence occidentali. Si tratta, dunque, di un’azione che aggiunge un nuovo gradino all’escalation tra Mosca e l’Occidente.
I soldati della 101ª divisione aviotrasportata, nota come “Aquile urlanti”, sono stati schierati nella base aerea rumena di Mihail Kogalniceanu a luglio. Si tratta di una delle divisioni d’assalto aereo più prestigiose degli Stati Uniti. Il loro trasferimento avviene per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale, quando la divisione partecipò al più grande sbarco anfibio alleato della storia in Normandia il 6 giugno 1944. L’unità è addestrata per schierarsi su qualsiasi campo di battaglia in poche ore. «In tutto, circa 4.700 soldati della 101ª base aviotrasportata a Fort Campbell, nel Kentucky, sono stati schierati per rafforzare il fianco orientale della NATO», ha osservato CBS News, citata dall’agenzia russa Tass.
All’arrivo dell’esercito americano alla base aerea di Mihail Kogalniceanu, la scorsa estate, era seguita una cerimonia solenne al termine della quale si era svolta un’esercitazione congiunta con i soldati rumeni utilizzando elicotteri d’attacco, artiglieria, mitragliatrici e carri armati come dimostrazione di forza. La stampa americana ha definito l’esercitazione un chiaro segnale alla Russia e agli alleati americani della NATO che l’esercito americano era nelle vicinanze. I comandanti della divisione, inoltre, hanno dichiarato la disponibilità delle truppe statunitensi ad entrare nel territorio dell’Ucraina, qualora fosse necessario, nonostante l’Ucraina non sia parte dell’Alleanza atlantica.
Gli Stati Uniti stanno aumentando le truppe sul suolo europeo e in particolare sul fianco orientale della Nato ai confini coi territori russi, ucraini e bielorussi: alla base polacca di Kosciuszko, infatti, è apparsa la prima presenza militare permanente degli Stati Uniti: si tratta del quinto Corpo d’armata responsabile della direzione delle manovre dei soldati in Europa. Tutto evolve ed è predisposto, dunque, non per una de-escalation, ma per un’intensificazione dello scontro, quantomeno a livello dell’innalzamento della minaccia diretta e della preparazione ad ogni evenienza, in uno scenario per certi versi analogo alle minacce sull’utilizzo di armi nucleari avviato nelle settimane scorse.
[di Giorgia Audiello]
Gli americani spesso cominciano le guerre e poi scappano, ma la Russia non è l’Afghanistan e rischiano di farsi male oltre a una figuraccia.
La volontà di scatenare una guerra non è certo di Mosca. Gli Usa continuano a combattere il comunismo che è rimasto solamente nella loro testa bacata.
gli americani fanno il pugno duro e gonfiano il petto per far vedere che possono entrare in guerra anche domani… tanto che gli frega a loro, mica si combatte in territorio americano!
Pezzi di merda!
Terza guerra mondiale in 3,2,1…
Sempre schietti, essenziali ed illuminanti gli articoli di Giorgia Audiello! Grazie!