Un cablogramma (ovvero un messaggio telegrafico trasmesso tramite cavo sottomarino) diplomatico statunitense avrebbe rivelato la messa in campo in Europa di una versione più precisa della principale bomba nucleare statunitense. L’arrivo della bomba a gravità B61-12 aggiornata dagli USA, inizialmente ipotizzato per la primavera 2023, è previsto per il prossimo dicembre, secondo quanto riferito dai funzionari statunitensi a Bruxelles nel corso di una riunione a porte chiuse. A rivelarlo è stata un’inchiesta di Politico, che riporta come il portavoce del Pentagono abbia dichiarato che l’aggiornamento dell’arsenale nucleare «non è in alcun modo legato agli attuali eventi in Ucraina e non è stato accelerato in alcun modo». Si tratta, tuttavia, di un’iniziativa mai messa in atto della quale si discute da anni nei documenti di bilancio e il cui tempismo ora, considerato il contesto di crescente tensione nel conflitto russo-ucraino, non lascia intravedere alcuna de-escalation nei rapporti tra l’Occidente e Mosca.
I nuovi ordigni sono stati pensati per essere trasportati da più tipologie di cacciabombardieri (tra i quali i B2, i B21 e gli F15, F16, F35 e i Tornado) e dispongono di una potenza esplosiva che può essere modificata in base all’obiettivo. Contrariamente a quanto dichiarato dal presidente americano Biden durante la campagna elettorale del 2020, nel corso della quale aveva ipotizzato un cambio di politica che affermasse che l’unico scopo delle armi atomiche è quello di fungere da deterrente per eventuali attacchi, il segretario alla Difesa Lloyd Austin avrebbe dichiarato a Bruxelles che la politica di Washington in materia rimarrà quella di “calcolata ambiguità” (affermazioni poi ritrattate dall’amministrazione americana).
Tra le basi nelle quali vi sono maggiori probabilità che vengano ospitati i nuovi ordini figura Aviano la quale, insieme a quella di Ghedi, custodisce parte dell’arsenale nucleare statunitense custodito in Europa.
[di Valeria Casolaro]