L’azienda farmaceutica statunitense Pfizer Inc., in collaborazione con la tedesca BioNTech SE, ha annunciato ieri l’avvio di uno studio in fase 1 per valutare un vaccino combinato basato su mRNA per l’influenza e COVID-19. L’obiettivo, si legge sul comunicato di Pfizer, sarebbe quello di “proteggere le persone da due gravi malattie virali respiratorie, con un nuovo approccio di vaccinazione combinata”.
Il candidato nasce da una combinazione del vaccino antinfluenzale quadrivalente basato su modRNA di Pfizer, che è attualmente in fase di sviluppo clinico 3 – anche se la fase 2 non è stata ancora conclusa -, e il vaccino COVID-19 bivalente adattato a Omicron (Original/Omicron BA.4/BA.5) di Pfizer e BioNTech, ciascuno dei quali si basa sulla tecnologia proprietaria della piattaforma mRNA di BioNTech.
La sperimentazione del combinato verrà condotta negli Stati Uniti e le case farmaceutiche ambiscono ad arruolare 180 volontari di età compresa tra 18 e 64 anni, con il primo partecipante che è stato dosato all’inizio di questa settimana. Lo studio mira a valutare la sicurezza, la tollerabilità e l’immunogenicità del vaccino candidato e la capacità dello stesso di generare una risposta immunitaria.
Non solo Pfizer e BioNTech puntano al “due in uno”
Anche le rivali Moderna Inc e Novavax Inc stanno sviluppando un vaccino combinato che mira sia a COVID-19 che all’influenza.
In particolare, la comunicazione di Moderna è avvenuta l’8 settembre 2022, giorno in cui la società ha annunciato anche la volontà di raggiungere un “booster annuale pan-respiratorio” valido per COVID-19, influenza, virus respiratorio sinciziale (RSV) e altre malattie respiratorie.
“Crediamo che Moderna potrebbe essere la prima a commercializzare questa nuova importante opportunità”, ha affermato l’amministratore delegato di Moderna Stéphane Bancel durante una presentazione per aggiornare gli investitori sui suoi farmaci in fase di sviluppo.
Il prezzo dei vaccini schizza alle stelle
Non va dimenticato che, per compensare la sempre più debole domanda di vaccini contro il Covid-19, l’azienda farmaceutica Pfizer Inc. ha già previsto di quadruplicare il prezzo delle dosi negli Stati Uniti, portandolo dagli attuali 30 dollari per dose a circa 110-130. A prevedere tali aumenti, anche le aziende di BioNTech SE, Novavax Inc e Moderna Inc. Quest’ultima ipotizza un aumento del costo di una singola dose, originariamente di 16,50 dollari, fino a 100 dollari.
Gran parte della popolazione statunitense, infatti, non intende sottoporsi alla somministrazione di ulteriori richiami e anche nel vecchio continente la campagna vaccinale corre a rilento (il numero di inoculazioni settimanali in Europa si aggira intorno a 1-1,4 milioni). Numeri troppo bassi rispetto a quelle che erano le stime dello scorso inverno.
[di Iris Paganessi]