L’attacco militare della Turchia contro i curdi ha sollevato le proteste sia degli Stati Uniti che della Russia. L’aviazione di Ankara ha attraversato per la prima volta lo spazio aereo controllato da Russia e USA per attaccare le milizie curde (YPG) in Siria. Sebbene negli ultimi anni la Turchia abbia condotto diverse operazioni nel nord della Siria, ha sempre utilizzato droni per gli attacchi aerei dato che Washington, alleata con le forze democratiche siriane (SDF) guidate dalle YPG, e Mosca, alleata del governo siriano, controllano gran parte del spazio aereo. Secondo l’agenzia Reuters l’uso da parte della Turchia dello spazio aereo controllato da Russia e Stati Uniti potrebbe indicare il crescente peso di Ankara su Mosca e Washington. Il Cremlino ha messo in guardia la Turchia dal “destabilizzare la situazione” in Siria, mentre il Dipartimento di Stato USA ha detto: “Abbiamo esortato la Turchia a non condurre operazioni militari in Siria, e abbiamo esortato i nostri partner a evitare l’escalation delle tensioni”.