giovedì 21 Novembre 2024

La città di Piombino ha presentato ricorso contro il rigassificatore

Piombino non arretra di un centimetro e conferma la guerra legale all’autorizzazione concessa dal commissario straordinario Eugenio Giani per la realizzazione del rigassificatore. Il Comune guidato dal sindaco di Fratelli d’Italia, Francesco Ferrari, ha fatto sapere che il Ricorso contro la procedura autorizzativa della nave è stato depositato al Tar del Lazio e che l’avvocato Michele Greco ha inserito agli atti anche la richiesta di sospensiva dell’opera. Ciò determinerà un’accelerazione dei tempi di giudizio del Tribunale, che nel giro di qualche giorno dovrà stabilire se i lavori, in fase propedeutica, devono essere bloccati.

Nel frattempo, i lavori della società vanno avanti. A comunicarlo è Elio Ruggeri, amministratore delegato di SNAM Italia, in un’intervista al Corriere fiorentino. «Le nostre squadre sono già in azione e sono aperti entrambi i cantieri, sia al porto che a terra per la costruzione del gasdotto. Stiamo predisponendo le aree di scavo e poi passeremo a delimitare e predisporre quelle nella banchina est che sarà attrezzata per l’ormeggio della nave». Ruggeri ha anche annunciato l’apertura a Piombino di un ufficio SNAM: «Siamo aperti al dialogo e alla spiegazione di ogni evoluzione del progetto. Studieremo le migliori modalità per farlo: siamo aperti e disponibili a discutere con il territorio».

Il progetto della nave SNAM, voluto dall’ex premier Draghi e portato avanti dal governo Meloni per attutire la dipendenza dell’Italia dal gas russo, dovrebbe entrare in funzione entro la prossima primavera, ma la resilienza dei cittadini di Piombino – che nel ricorso hanno chiesto la sospensione dell’opera in tutela della salute e dell’incolumità pubblica – sta facendo tremare l’intero piano energetico nazionale. Inoltre, se l’intero progetto dovesse saltare per via del ricorso del sindaco meloniano sarebbe una bella contraddizione per Fratelli d’Italia. Soprattutto perché Snam ha investito molto denaro nel progetto e un’eventuale sospensiva del Tar finirebbe per bloccare o rallentare tutto in maniera decisiva. La società ha acquistato per 350 milioni di dollari la Golar Tundra, una nave del 2015 con una capacità di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto e una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno. Il gas naturale allo stato liquido arriverà in Italia, via nave, principalmente dagli Stati Uniti e la Golar Tundra servirà a riportarlo allo stato gassoso, aumentando la capacità di rigassificazione dell’Italia del 6,5%. In questo modo contribuirà in modo decisivo a diminuire la dipendenza da Mosca, anche alla luce del probabile embargo che potrebbe arrivare dall’Unione europea nei prossimi mesi, facendo eco a quello parziale di maggio.

“Siamo consapevoli dell’emergenza energetica e del carattere di interesse nazionale delle nuove misure di approvvigionamento del gas ma ciò non può prescindere dalle garanzie sulla sicurezza della comunità piombinese. Abbiamo fiducia nella Magistratura e siamo convinti che in breve tempo giungeremo alla risoluzione della vicenda” ha concluso Ferrari.

[di Iris Paganessi]

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