La Corte Costituzionale si è espressa sulla questione di costituzionalità dell’obbligo vaccinale, sentenziando la sua validità nei confronti della Carta fondamentale. “Sono state ritenute invece non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario. Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico”. È quanto riportato dallo scarno comunicato stampa appena pubblicato dalla Corte.
Pertanto, sono stati rigettati i ricorsi nei confronti dei decreti dell’ex presidente del Consiglio Mario Draghi che prevedevano l’obbligo del vaccino anche per poter svolgere il proprio lavoro, pena la sospensione. Durante l’ultimo anno e mezzo, a dubitare della legittimità costituzionale delle norme sono stati tribunali di Brescia, con 6 ordinanze, Catania e Padova, il Tar della Lombardia e il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana, che sollevavano anche la questione della sicurezza dei vaccini.
Una decisione a favore dell’incostituzionalità dell’obbligo vaccinale da parte de “la Consulta” avrebbe messo in discussione tutta la sovrastruttura istituzionale italiana costruita negli ultimi due anni per affrontare la pandemia da Covid-19, pertanto diversi esperti e gruppi sindacali non si sono detti sorpresi. Tra gli uffici giudiziari che avevano avanzato dubbi sulla costituzionalità dell’obbligo vaccinale, il Tar della Lombardia era stato il più critico, dal momento che aveva chiamato in causa il rispetto di diversi principi costituzionali: la garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo, il diritto al lavoro e alla retribuzione, la tutela della salute, il principio dell’uguaglianza. Nei giorni scorsi, la seconda sezione civile del Tribunale di Firenze, in composizione monocratica e con efficacia cautelare e provvisoria, aveva stabilito che l’obbligo vaccinale Covid violasse non solo la Costituzione, ma anche la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Alla luce dell’interpretazione del Tribunale di Firenze vi era stata la constatazione di come prove scientifiche e gli stessi documenti ufficiali delle istituzioni sanitarie ammettessero che il vaccino Covid non previene i contagi e può causare effetti collaterali in alcuni casi gravi. Un quadro giudicato incompatibile con quanto prescritto da una sentenza della corte costituzionale del 1990 secondo cui: “La legge impositiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con l’art. 32 della Costituzione se il trattamento sia diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri […] e può essere imposto solo nella previsione che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che vi è assoggettato, salvo che per quelle sole conseguenze, che, per la loro temporaneità e scarsa entità, appaiano normali di ogni intervento sanitario, e pertanto tollerabili”. La Corte Costituzionale, evidentemente rigettando queste interpretazioni (su basi che saranno valutabili solo dopo il deposito della sentenza), ha invece stabilito la legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale imposto durante la pandemia.
Piu’ ci si eleva verso le sfere del potere e piu’ i pareri “tecnici” diventano schiavi della politica, e quindi degli interessi che vi gravitano intorno: e’ cosi’ per la magistratura, i comitati etici, gli ordini professionali (che quindi andrebbero aboliti in quanto sono cio’ che di piu’ antidemocratico si possa immaginare). Durante la pandemia con “circolari interne” gli ordini professionali e lo stato hanno intimorito la classe medica “facendo intendere” cio’ che andava fatto e non fatto, mascherando spesso i loro intenti dietro le cosi’ dette “linee guida” (che altro non significa che una cosa: se ti ci attieni non avrai problemi legali, altrimenti molto probabilmente si’ (in altre parole se qualcuno dubitera’ del tuo buon operato verrai lasciato solo come un cactus nel deserto e la categoria ti girera’ le spalle, quando invece non cerchera’ essa stessa di affossarti…)); i comitati etici sono da sempre come il pongo, dicendo cose che dopo alcuni anni, col cambiare dei tempi, finiscono per contraddire; e la magistratura e’ da sempre, soprattutto nelle sue sfere piu’ alte, asservita ai vari regimi che storicamente si susseguono, sia in dittatura che in democratura…
Che commentiamo a fare? Il mito della legge giusta si sta sfaldando sempre di più, sotto il peso degli interessi economici
La Costituzione italiana è ormai carta straccia. È ora di cambiare e riscrivere la Costituzione dando al cittadino la possibilità di eleggere direttamente i vertici delle principali istituzioni indipendenti: giustizia, corte costituzionale, presidente, banca di stato e parlamento
l’art. 32 della Costituzione se il trattamento sia diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri […]
È provato che un vaccinato può trasmettere il virus come un non vaccinato…quindi anche vaccinandomi non preservo lo stato di salute di nessuno…ah sì quello del governo e delle case farmaceutiche!!!
Tutti giustamente indignati, ma a mio parere la Corte non ha detto niente di così clamoroso nel comunicato. Ha solo detto che è ok obbligare al vaccino (per lavorare, sul resto non ha detto nulla) ed è ok che durante la sospensione l’eventuale assegno non sia “a carico del datore di lavoro”.
Questo secondo me non significa appoggiare quanto fatto dal governo. Nulla esclude che io possa chiedere allo Stato di pagarmi per il danno subito.
Comunque solo le motivazioni chiariranno ogni cosa
15 “persone” a cui auguro una coscienza. Ributtanti, schifosi, giudici politici, il peggio del peggio.
Stato di diritto addio brutte merde …se fossimo un popolo unito saremmo gia in rivolta
Andate affanculo
Chi non salta membro di Consulta è…
….e che commento si può fare???? Siamo in regime e niente può farci cambiare idea….PURTROPPO !!!!
Mi viene il vomito.
Pur di salvare draghi e compagnia hanno sentenziato sto schifo.
Bisogna tornare alla violenza
È evidente che al peggio non c’è mai fine!
Quindi si sono detti da soli che hanno ragione. Beh, niente di nuovo. Sono ormai anni che trasmettono questo reality, che prima pensavamo fosse dei fessacchiotti, poi dei furboni e poi dei disonesti.
Ora la dicotomia è oltremodo evidente, il fosso è divenuto voragine e non si può più tornare indietro.
Chi ha scelto le menzogne non lo possiamo più neppure considerare, c’è tanto da fare solo per Chi lotta, merita e salva.
Solo riconoscendoci e stringendoci a coorte possiamo risollevare e riunificare questo Splendido Paese decadente.
Evitando ogni giorno, con tutte le nostre forze, di avere bisogno delle persone sbagliate, sarà facile incontrarci…
Il conflitto d’interessi e la forma politica della Corte hanno vinto
Questa è la prova che la giustizia italiana è sempre stata manovrata dalla politica e chi si oppone viene fatto fuori come falcone e borsellino.
Per quanto mi riguarda non cambierò mai la mia idea e preferisco andare in galera pur di farmi manovrare da questi politici di merda!!!
La corte costituzionale va scritta in minuscolo, perchè minuscoli sono i suoi componenti.
Merde!
La cosa peggiore è che sti burattini li paghiamo noi!
Un’altra “battuta cinematografica” recitata da questi attori.
Come pupazzi e marionette, fieri di avere un ruolo da interpretare, avanzano nel completamento di questo disegno Satanico.
Una tragedia annunciata
La corte prostituzionale si conferma per quello che è.
Che schifo era tutto previsto sono giudici politici
Nulla di nuovo, tutto secondo copione.
Decisione politica apripista al modello cinese del credito sociale. Cari saluti da Sincu Lino
Che schifo
Fanno schifo. Da vomito
Cartelle su cartelle esattoriali già non riescono a stare dietro a quelle in circolazione non pagate.
Medde